Accordo Fifa-Polonia: niente sanzioni

Dopo il commissariamento della federcalcio, la Fifa aveva avvertito il governo polacco: “O trovate una soluzione, o vi togliamo l’Europeo”. Oggi è stato raggiunto l’accordo. Blatter soddisfatto, la Polonia evita sospensioni o sanzioni.

Accordo Fifa-Polonia: 
niente sanzioni

di Stefano Fiore

Finalmente l’accordo. Oggi pomeriggio il presidente della Fifa Joseph Blatter ha annunciato di aver ricevuto una comunicazione dalla Polonia, contenente il raggiunto accordo tra il governo e la federcalcio locale, aggiungendo: “Per quanto ci riguarda questo documento è sufficiente per risolvere i problemi”. Cosa era successo. L’accordo, infatti, arriva al termine di un periodo molto agitato nei rapporti tra la Federazione mondiale del calcio e il governo polacco. Quest’ultimo, lunedì scorso, aveva deciso di commissariare la federcalcio in modo da debellare la corruzione che aleggiava al suo interno. Un intento lodevole, ma che si scontrava con le rigide regole della Fifa, da sempre indigesta a ingerenze governative nei fatti sportivi. A tal proposito, Blatter aveva avvertito la Polonia “di giocare col fuoco”, minacciando, se non si fosse trovata una soluzione, la revoca dell’organizzazione degli Europei 2012.

Il nodo della trattativa. Ma, più probabilmente, a fare effetto sulla Polonia è stata la ventilata ipotesi di escludere la nazionale di calcio dalle partite di qualificazione ai prossimi Mondiali, almeno finchè il governo polacco non avesse deciso di ripristinare gli organi esautorati. Proprio oggi scadeva l’ultimatum della Fifa e la Polonia, alla fine, ha deciso di seguire la via più logica, evitando di incorrere in sanzioni. Sui particolari dell’accordo non si sa molto, ma per Blatter questo è comunque sufficiente.

Europeo disgraziato. Che l’Europeo del 2012 non fosse nato sotto una buona stella, lo si era capito sin dall’inizio. Cioè quando l’assegnazione dell’organizzazione della competizione era finita a Polonia e Ucraina, a scapito dell’Italia: si parò di brogli, di voti comprati e di tutte quelle giustificazioni che si cercano in questi casi. La vicenda è poi proseguita tra le incertezze della tempistica: Platini, presidente Uefa, era preoccupato che l’Ucraina non riuscisse a costruire gli stadi e le infrastrutture necessarie nei tempi previsti.

Poi con un sopralluogo a luglio si era detto meno preoccupato, ma, ciclicamente, si erano diffuse autocandidature (come la Scozia) o indiscrezioni (come affidare l’Europeo alla Germania, già pronta avendo organizzato i Mondiali 2006). E adesso la questione polacca: almeno questa, da oggi, pare risolta.

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