Rita Smordoni
Alla fine, una casa in affitto dal Campidoglio lhanno trovata pure loro, gli attivisti di Action, grazie a unordinanza sindacale che ha assegnato 57 appartamenti in uno stabile di via Masurio Sabino ad altrettanti occupanti abusivi. Nellelenco degli assegnatari, stilata dallassessorato alle politiche abitative, figurano appunto esponenti di spicco dellagenzia per il diritto alla casa, che risultano anche leader di importanti centri sociali della capitale (Corto circuito e Spartaco). Gli alloggi dello stabile di via Sabino, nei pressi di piazza dei Consoli, al Quadraro, erano fino a qualche anno fa di proprietà dellAeronautica militare e servivano come alloggi di servizio per i militari dellaeroporto Francesco Baracca di via dellAeroporto di Centocelle. Sono stati successivamente acquisiti dal Comune che, con ordinanza del sindaco del 10.1. 2002, ne ha concesso la disponibilità ai nuclei familiari okkupanti gli edifici scolastici di via Tormarancia, via Torre Maura, via dei Sabelli, via Isolabella, via Serafini, allo scopo di «avviare un progetto di autorecupero di tale immobile per fini abitativi». Il 13 maggio del 2002, su sollecitazione del X municipio e dellassociazione Dac (Diritto alla casa), confluita poi in Action, viene emessa una nuova ordinanza sindacale, in cui si integra la composizione dei nuclei familiari, precedentemente censiti nelle scuole, con quelli che risultano alloggiati in via Masurio Sabino, in quanto secondo lelenco fornito dallassociazione i nuclei familiari provenienti dagli edifici scolastici di Tor Marancia, via di Torre Maura e via dei Sabelli non risultano corrispondenti a quelli censiti. Secondo la nuova ordinanza sollecitata dal Dac, quindi, avranno diritto allalloggio sia gli okkupanti delle scuole, sia gli okkupanti delledificio assegnato, tra cui alcune persone che, guarda caso, hanno lo stesso nome e cognome dei noti attivisti dellassociazione. Quale sia stato il criterio di selezione per lassegnazione degli alloggi a questi «baldi giovani», di età compresa tra i 30 e 40 anni, non è dato sapere. Di certo lo status di «occupante abusivo» ha permesso di saltare a piedi pari le lunghe liste di assegnazione a cui sono iscritte centinaia di famiglie che da anni reclamano una casa dal Comune. Scopriamo inoltre, per bocca dello stesso delegato del sindaco per lemergenza abitativa, Nicola Galloro, che gli assegnatari dello stabile non pagano neppure un cent di affitto: «Non abbiamo ritenuto opportuno far pagare un canone di locazione - si giustifica Galloro - fino a quando il palazzo non sarà completamente ristrutturato dal Comune». La ristrutturazione è stata deliberata, in consiglio comunale, il 22 aprile 2004, con la netta opposizione dei consiglieri di An. «La sua approvazione è stata un vero scandalo - ricorda il consigliere di opposizione Luca Malcotti - poiché i fondi stanziati per via Sabino provenivano in realtà da uno stanziamento destinato a creare alloggi a canone concordato, in virtù di un vecchio bando capitolino del 94». Unazienda che aveva partecipato al bando, infatti, si era impegnata a realizzare 244 appartamenti nel IV municipio, dei quali 78 sarebbero stati concessi in canone concordato. «Una volta realizzate le cubature, invece, lazienda ha chiesto al Comune di non applicare più il canone concordato - informa Malcotti -. Il Comune ha accettato, con lavallo di Action, a condizione che i fondi fossero destinati a ristrutturare limmobile di via Masurio Sabino. Precisamente, si è trattato di 2 milioni e 950 mila euro, più 846 mila euro di oneri concessori.
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