
Donald Trump ha proposto un accordo a Bruxelles che manterrebbe una tariffa base del 10% su tutti i prodotti della Ue, con alcune eccezioni per settori sensibili come aerei e alcolici. L'indiscrezione, rilanciata ieri dal sito Politico, arriva dopo il rinvio al 1 agosto della scadenza della tregua sui dazi fissata per oggi. E dopo le lettere spedite da Washington a una serie di Paesi, a partire da Corea del Sud e Giappone, salvando per ora quelli europei. Per ora, perché ieri durante una riunione di gabinetto alla Casa Bianca, Trump, ha annunciato che spedirà la missiva alla Ue "probabilmente tra due giorni" e poi ha aggiunto che "una lettera significa un accordo". Confermando in parte le rivelazioni di Politico. L'amministrazione Usa non pare, però, intenzionata a esentare settori politicamente sensibili come quello automobilistico (assai caro ai tedeschi), siderurgico, dell'alluminio o farmaceutico, come vorrebbe la Ue. Italia, Francia e Irlanda punterebbero sulle esenzioni per alcolici e aerei. Il rischio è che proprio sulle richieste riemergano le solite divisioni indebolendo il potere negoziale dell'Eurotower. Attualmente gli Stati Uniti applicano tariffe del 25% sulle auto provenienti dalla Ue, del 50% su acciaio e alluminio e del 10% su tutte le altre importazioni.
Ieri Trump ha intanto minacciato nuove tariffe del 200% sul comparto farmaceutico e del 50% sul rame, ha detto che i paesi del Brics saranno soggetti a dazi aggiuntivi del 10% "molto presto", è tornato ad attaccare duramente il capo della Fed, Jerome Powell ("il Congresso dovrebbe investigare su di lui"), e ha annunciato altre lettere in partenza nelle ultime ore. Poi ha aggiunto che "tutti i pagamenti saranno dovuti e pagabili a partire dal 1 agosto 2025. Non saranno concesse proroghe". Le missive con i nuovi livelli tariffari (dal 25 al 40% ma alcuni saranno più alti "al 60-70% e potrei andare anche oltre", ha detto) seguono tutte lo stesso copione: "Se desiderate aprire i vostri mercati commerciali, finora chiusi, agli Stati Uniti ed eliminare le vostre barriere commerciali, potremmo valutare una modifica a questa lettera", è il messaggio. Dando tempo fino al 1 agosto per trattare. "La Ue ha fatto delle vere offerte. Ha indicato che aprirà il suo mercato. Trump deciderà come usarle", ha detto in serata il segretario al Commercio Howard Lutnick.
A Bruxelles, il commissario europeo all'Economia, Valdis Dombrovskis, al termine della riunione dell'Ecofin ha dichiarato che "i negoziati tra Ue e Stati Uniti proseguono a livello politico e tecnico per raggiungere un accordo di principio prima del 1 agosto. Prima riusciremo a raggiungere l'accordo, meglio sarà, perché ciò eliminerebbe l'incertezza". Anche il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, ha assicurato che Bruxelles continua a collaborare "strettamente" con le controparti statunitensi e che sta "lavorando a pieno ritmo per garantire soluzioni negoziate eque e reciprocamente vantaggiose, ma dobbiamo essere preparati a ogni esito e pronti a riequilibrare le nostre posizioni, se necessario". Berlino alza la voce: il ministro delle Finanze tedesco Lars Klingbeil ha affermato al Bundestag che l'Unione europea è "pronta ad adottare contromisure" contro gli Usa se non riusciranno a raggiungere un accordo equo con Trump.
Intanto, a fare paura è l'incertezza. Secondo Bruno Rovelli, a capo delle strategie di investimento di BlackRock in Italia, "il tentativo degli Stati Uniti di riscrivere le regole dell'ordine economico globale degli ultimi 30 anni sta provocando un cambiamento ancora difficilmente interpretabile.
I mercati si interrogano sulla forma che assumerà questa riconfigurazione e, soprattutto, sulla velocità con cui potrà realizzarsi", perché, "l'ordine economico globale non può essere invertito dalla mattina a sera", aggiunge Rovelli.