«Federico è andato via in un'ora». Così la moglie Flavia D'Alessio ha annunciato via social la morte di Federico Salvatore, uno dei cantautori più colti ma pure incompleti della storia musicale recente. È morto a Napoli, nel 2021 era stato colpito da una emorragia cerebrale.
Nato sempre a Napoli il 17 settembre 1959 nelle adiacenze della storica via Santa Teresa degli Scalzi, iniziò a suonare la chitarra da autodidatta all'età di 8 anni, Salvatore ha vissuto un momento di grande popolarità a metà anni '90 quando divenne ospite fisso del Maurizio Costanzo Show.
I suoi album Azz... e Il mago di Azz arrivarono in cima alle classifiche vendendo oltre mezzo milione di copie. Nel 1996 partecipò in gara al Festival di Sanremo dove si classificò tredicesimo con il pezzo Sulla porta che trattava il difficile rapporto tra un ragazzo omosessuale e la madre. Un brano che suscitò molte polemiche e che tuttora resta uno dei primi ad affrontare davanti a un grandissimo pubblico una situazione così delicata.
«Sono stati i mesi più difficili e dolorosi della nostra storia d'amore - ha scritto sua moglie - mesi in cui ho pregato e sperato che lui tornasse a casa da me e dai ragazzi e che tornasse tra le persone che lo amano e che in questi mesi ha pregato e sperato con me. La cosa più complicata è gestire il dolore».
Nonostante non fosse in piena forma, la sua morte è arrivata improvvisa: «È successo tutto velocemente. In un primo momento avevo pensato a una cerimonia privata ma non sarebbe stato giusto. Federico non avrebbe voluto. Le persone che hanno seguito Federico nella sua carriera artistica non sono semplicemente fans, sono suoi amici. Tutti gli artisti che hanno collaborato con lui non sono stati solo colleghi. Sono i suoi amici. Mi sembra giusto dare a tutti loro la possibilità di un ultimo saluto a Federico. Cosa che non sono riuscita a fare io. Non sono riuscita a salutarlo. Per chi volesse accompagnarlo in questi in questo ultimo viaggio i funerali saranno celebrati oggi 20 aprile, alle 12.
30, nella Basilica di San Ciro a Portici».