Il Partito del Sud è sempre stato il suo «pallino». Finché Raffaele Lombardo è andato d'amore e  d'accordo con il sottosegretario Gianfranco Miccichè, anche lui fautore della creazione di una  forza meridionalista,   le strade sono andate più o meno di pari passo. Poi i destini si sono  divisi: Miccichè, restando nel Pdl, ha creato il suo Forza del Sud; e lui, che dal Pdl si è  allontanato tanto da guidare una giunta col Pd che vede il Pdl all'opposizione, non vuol essere  da meno. E quindi via, si parte: muore, o comunque morirà presto, l'Mpa e nascerà il nuovo  Partito del Sud (il nome è provvisorio, si deciderà in corso d'opera), o meglio l'ennesimo  partito meridionalista il cui unico scopo è quello di costituire un alter ego, in chiave  sudista, alla Lega di Umberto Bossi.
 Alea iacta est, il dado è tratto. Con l'avvio della fase costituente il governatore di Sicilia,  Raffaele Lombardo, ha avviato il suo ennesimo nuovo corso. Con un'operazione che per certi  aspetti, con i dovuti distinguo, ricorda quella fatta da Leoluca Orlando, creatore e «assassino»  della Rete, il presidente della Regione siciliana ha «ucciso» la sua creatura, il Movimento per  le autonomie, per traghettarla, così spera, in qualcosa di più grande che metta insieme tutte le  istanze del Mezzogiorno, coinvolgendo tutte le regioni meridionali. Un obiettivo ambizioso.  «Sulla base delle esperienze fatte in queste cinque anni - ha spiegato Lombardo - ci incontriamo  oggi per innestare nel nostro movimento forze fresche e nuove e per vincere sfide più  impegnative e difficili, con un nuovo manifesto programmatico e nuove regole di apertura verso  il mezzogiorno. «Il popolo meridionale rischia dopo 150 anni di unità di essere penalizzato da  un divario irrecuperabile e per impedirlo investiremo tutti i nostri talenti in una forza  politica democratica che creda nel riscatto del Sud e riviva il gusto della lotta e  dell'impegno».
 Un cammino da avviare. Ma con chi? Lombardo, almeno per adesso, esclude il Pdl che pure lo ha  eletto nel 2008. «Non possiamo allearci con il centrodestra - ha detto Lombardo -in questa fase  per via delle politiche errate del governo. Sì, invece, all'alleanza con Terzo polo e Udc». E  naturalmente con l'amico  Pd: «Senza il Partito democratico - ha sottolineato il governatore -  non avremmo realizzato riforme difficilissime, ma non possiamo oggi andare dietro alle minoranze  che si sviluppano nel Pd (la fronda interna del partito ha appena promosso un referendum per  mollare Lombardo, ndr) solo per distruggere, che fanno il gioco del Pdl per distruggere una  supremazia che vorrebbero conquistare». 
 Una sorta di Lega in salsa meridionale, quella che sogna Lombardo. Ma in antitesi al Carroccio.  Comunque, nulla di personale.  «La nostra - ha detto Lombardo -non è assolutamente una  contrapposizione alla Lega di Bossi, ma una contrapposizione ad una serie di politiche che  risalgono ad alcuni anni fa. Se serve scenderemo in piazza, non soltanto contro la Lega -ha  aggiunto - ma contro una politica del governo che certamente non aiuta il Sud Italia a crescere  ed a riscattarsi.
Addio Mpa, Lombardo s'inventa l'ennesimo Partito del Sud
Il governatore siciliano ha avviato a Palermo la fase costituente che porterà allo scioglimento del movimento da lui fondato e alla creazione di un nuovo soggetto politico: una specie di Lega in salsa meridionale, alleata di Terzo polo, Udc e Pd e all'opposizione rispetto al Pdl
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