Roberta Bottino
«Questa moschea non sha da fare né domani, né mai» e soprattutto né a Coronata né a Campi. Gli abitanti di Cornigliano sono chiari. «Non se ne parla proprio» dice il signor Roberto: «Vivo in questo quartiere da trentadue anni e ho visto con i miei occhi tutto quello che questa zona ha dovuto subire. Ora che non ci sono più le acciaierie vogliono metterci questaltra servitù».
Ne parlano tutti qui, della moschea, alle fermate del bus, nei negozi. «Non è razzismo - spiegano le signore Pinuccia e Daniela della tabaccheria di via Cornigliano -, ma abbiamo paura di quello che si può nascondere dietro a questi luoghi di culto islamico». È il fantasma dellUcoii, lUnione delle comunità islamiche accusata dallo stesso vicedirettore del Corriere della Sera Magdi Allam di «predicare la distruzione di Israele ed esaltare il terrorismo». E se prima cera chi ostacolava la costruzione della moschea in via Coronata perché poteva creare seri problemi alla viabilità, ora cè chi solleva forti perplessità in merito alla sua costruzione a Campi, nei pressi del convento dei frati del Sorriso Francescano, per timore di rivendicazioni terroristiche. «Le moschee spesso non sono centri di preghiera - dice Enrico, il barista della bocciofila di Cornigliano -, ma luoghi dove vengono reclutati kamikaze». Francesco Sacco, presidente del circolo, insiste: «Sono cristiano, ma se volessi pregare nei loro paesi non posso». «La Lega Nord sono anni che sostiene che dietro alla costruzione della moschea a Genova ci sia lUcoii» tuona Maurizio Amorfino, dei comitati. Eccole, le voci che si sentono passeggiando un qualsiasi pomeriggio a Cornigliano. Tre signori seduti ai giardini Melis sono della stessa opinione: «Non la vogliamo la moschea, e non importa che venga costruita pochi metri più in là in corso Perrone. Perché non hanno scelto un luogo tra Albaro e Nervi?».
Si teme anche che le abitazioni perdano valore a causa del centro islamico, e sarebbe solo un problema in più in questa zona che da decenni ospita solo sewrvitù non compensate.
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