«Adesso basta, da qui non parte più nessuno»

Deschamps blinda i suoi giocatori: «Non si muovono. E se saranno scontenti, pazienza. Dopo passerà»

Alessandro Parini

da Pinzolo

«Nessuno ha voglia di scherzare, ma non siamo morti. Mettiamoci a posto fisicamente e mentalmente: poi, se dovremo giocare in serie B, la differenza la farà ancora la tecnica». Eccolo, il manifesto di Didier Deschamps. Il quale, il giorno dopo la sentenza di secondo grado, ci mette la faccia: «Non capisco il motivo di un trattamento così diverso tra noi e le altre società coinvolte. Lazio e Fiorentina hanno ritrovato la A, noi no: è illogico. In più, mi scappa da ridere quando vedo anche le tre giornate di squalifica al campo: che vuol dire? Dobbiamo pagare noi per tutti? La giustizia deve trattare tutti alla pari: non è questo il caso e non mi consola nemmeno pensare che, senza Lazio e Fiorentina in B, per la Juve sarà più facile risalire». Diciassette punti da recuperare in B, i tifosi imbufaliti con gli avvocati (accusati di avere tenuto una linea troppo morbida) e la dirigenza, rea di avere ceduto troppo presto alcuni dei big della squadra: non la migliore delle atmosfere. «L'impresa resta difficile - commenta Deschamps -. Spero ancora che le cose possano cambiare e ai tifosi dico che certe cessioni erano inevitabili per motivi economici e non solo. Adesso però, fatte salve le trattative già in piedi (Vieira all’Inter, ndr), la porta si chiude: io e la società garantiamo che Buffon, Camoranesi, Ibrahimovic e Trezeguet non si muoveranno da Torino. Qualcuno di loro sarà scontento? Lo sarà per qualche giorno, dopo di che dovrà mettersi a lavorare e basta. Altrimenti giocherà un altro: le alternative non mancano e c’è da costruire una squadra che possa essere subito competitiva quando torneremo in serie A. Confermo che arriveranno ancora due-tre giocatori». Il nome più caldo resta quello di Gael Givet, centrale del Monaco «che conosco bene per averlo allenato, un giovane con ampi margini di miglioramento». Peccato che ieri il direttore generale del Monaco, Marc Keller, abbia dichiarato incedibile il pupillo di Didì. Il pensiero fisso, però, è la serie A da riconquistare. Nel giorno in cui Luciano Moggi conferma di non pentirsi «di nulla», il presidente Giovanni Cobolli Gigli insiste: «Vogliamo la serie A con penalizzazione, per poter poi puntare alla qualificazione in Uefa. A questo punto ci spetta, stiamo scrivendo il ricorso per la Camera arbitrale del Coni. Un campionato tolto ci poteva anche stare, ma non il secondo e forse nemmeno l’esclusione dalla Champions». Cobolli, che ha raggiunto la squadra nel ritiro di Pinzolo, ha anche parlato dei giocatori: «Se le loro esigenze dovessero cozzare contro i nostri interessi, convinceremmo i calciatori a rispettare il contratto». Insomma: la Juve vorrebbe ripartire dai suoi big, sempre che le condizioni di mercato e le paturnie dell’uno o dell'altro non spingano ad agire diversamente.

Peraltro, fosse vero quanto detto da Deschamps, la Juve si ritroverebbe con un’abbondanza di giocatori in avanti: a Del Piero, Ibrahimovic, Trezeguet, Nedved, Camoranesi e Zalayeta si sono ora aggiunti Marchionni, Bojinov, Palladino, Kapo, Guzman, Sculli e Volpato. Impossibile restino tutti.

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