Roma

Adesso Met.Ro. dovrà pagare a caro prezzo le corse saltate

Daniele Petraroli

È stato siglato ieri il nuovo contratto di servizio tra Met.Ro. e Regione Lazio scaduto ormai sette mesi fa. Una firma attesa in particolar modo dai pendolari delle tre ferrovie regionali ex concesse (Roma-Pantano, Roma-Lido e Roma-Viterbo). Il nuovo documento contiene infatti una importante novità. E cioè un sistema di incentivi e penalità per il conseguimento degli standard di qualità. Da oggi, dunque, gli ispettori della Regione dovranno controllare, valutare e, nel caso, far scontare all’azienda di trasporti le corse saltate e i ritardi sulle varie tratte. Soddisfazione è stata espressa da Met.Ro.. «La società dà una valutazione positiva dell’accordo raggiunto», si legge nella nota a firma del presidente Stefano Bianchi. Quel che però va aggiunto è che attualmente determinati standard di qualità saranno impossibili da raggiungere. Basti pensare, per fare un solo esempio, che sulla Roma-Viterbo la media giornaliera di corse saltate è di 30. Per colpa innanzitutto della mancanza di personale. «Venerdì 28 luglio - prosegue Bianchi - il cda di Met.Ro. ha approvato il “piano assunzionale” per il secondo semestre dell’anno: a fine anno l’azienda avrà assunto 229 unità di cui 50 macchinisti. Un bel risultato che consentirà di migliorare il servizio». Certamente non nell’immediato, però. I primi macchinisti infatti saranno operativi solo alla fine dell’anno. Per quanto riguarda la Roma-Viterbo, poi, Bianchi ha puntato il dito contro l’aumento esponenziale della popolazione servita dalla linea (+9,8 per cento) che ha reso obsoleto un servizio già inadatto a suo tempo. I treni, poi. «A settembre ci sarà il concreto avvio delle progettazioni per l’utilizzo degli investimenti sulle infrastrutture ferroviarie e delle procedure per l’acquisto dei nuovi treni». Se ne parlerà cioè, tra qualche anno visti i tempi burocratici dei bandi di concorso.
Tornando agli «standard di qualità» lo stesso Bianchi si rende conto delle prossime difficoltà: «Il nuovo contratto si è posto il problema ma non lo ha completamente risolto. La scelta di un servizio sperimentale fino a ottobre dimostra, come l’azienda ha sempre sostenuto, che la soluzione da individuare non è semplice e va monitorata attentamente». Come dire: ci si prova.

I pendolari attendono, con poche speranze purtroppo.

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