Caro Don Farinella, La stampa cittadina riferisce alcune dichiarazioni che lei avrebbe fatto su quanto avvenuto in Piazza del Duomo. Ne riporto alcune testualmente come pubblicate: «Il Duomo in miniatura pesante con guglie e Madonnina incorporati aggredisce e colpisce un folle».
«Tutto si consuma tra due pazzie, ma con una differenza, l'uomo malato è in cura psichiatrica da dieci anni; il folle sul palco è al governo dell'Italia». «Non ci è piaciuta, a ferita ancora calda e a duomo ancora insanguinato, la corsa a rimboccare le coperte di un indecente presidente del consiglio» (riferendosi agli interventi del Papa e del Cardinale Bertone)
«Tutti quelli che inneggiano Meno male che Silvio c'è sono da ricoverare con diagnosi disperata». «Possa (Gesù Bambino n.d.r.) liberarci una volta per tutte dalla peste civile e politica che si chiama Silvio Berlusconi».
Non desidero entrare in merito a tali esternazioni, vorrei solo rispettosamente chiederle se quando lei come Sacerdote sale ogni giorno all'altare ha ben presente quanto ci insegna Gesù in Matteo 5, versetti 22-24.
«Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo sarà sottoposto al fuoco della Geenna. Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono». Caro Don Farinella, se anche ci fosse qualcuno che avesse qualcosa contro di lei, mediti questa parola e la metta in pratica.
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