Adesso il teatro fa vedere i muscoli

Alessandra Miccinesi

Quattordici spettacoli in cartellone, tra cui quattro produzioni e coproduzioni (Questo buio feroce di Pippo Delbono, Le voci di dentro di Eduardo, Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar e Misura per misura di Shakespeare), sette prime nazionali e tre spettacoli provenienti da stabili internazionali. Un festival di teatro, danza e musica «post Jugoslavia» con, sempre a settembre, una triplice partecipazione alle Notti Bianche culminante il 9 all’Area Sacra di Torre Argentina: omaggio alla capitale e alle sue voci, di Giorgio Albertazzi che rileggerà la morte di Cesare nei luoghi dell’accoltellamento avvenuto alle Idi di marzo del 44 avanti Cristo. E ancora, una rassegna di Valerio Magrelli sulla poesia scritta e detta dalle donne. Un cartellone quasi muscolare per una città ormai dentro al circuito europeo. «La rinascita del teatro in Italia passa in maniera forte per il Teatro di Roma. Io e Albertazzi pensiamo sia giunta l’ora di smettere di pensare negativo». Lo ha ribadito il presidente Oberdan Forlenza presentando il nuovo cartellone del Teatro di Roma.
«La stagione 2006-07 è caratterizzata da proposte diverse con un unico filo conduttore e quattro chiavi di lettura: internazionalità, presenze di spettacoli di lunga tenitura (come Memorie di Adriano e Edipo a Colono), una chiave produttiva che trasformi l’Argentina in una casa del teatro e il confronto con altri stabili. Noi non crediamo - ha ribadito Forlenza - negli stabili autoreferenziali che dettano le linee produttive: più che semplici ospiti, qui registi e attori devono sentirsi parte integrante del teatro».
Uno stabile dalle porte aperte, insomma. Metafora supportata dall’inaugurazione - a breve - alla presenza di Mimmo Paladino e Mario Martone, dell’installazione di fronte al Gazometro che completerà l’India: una specie di antico portale dotato di una simbolica porticina. Contro l’autoreferenzialità, sentimento fertile soprattutto in certi teatri, si schiera anche Giorgio Albertazzi. «L’errore è credere di aver trovato la soluzione invece la bellezza è l’armonia delle imperfezioni. È lì che bisogna tendere - ha detto il direttore artistico -. Il mio sogno? Una rassegna filodrammatica dei teatri amatoriali regionali per cercare di recuperare quella verginità, quelle invenzioni fuori dai soliti schemi del proscenio».
Ad aprire la stagione del Teatro di Roma, in prima internazionale, sarà il francese Roger Planchon che dopo il XIV Festival dell’Unione dei Teatri d’Europa ritorna con Soirée de gala (20-22 settembre), spettacolo adattato ispirato alle novelle giovanili di Anton Cechov. Seguono Questo buio feroce spettacolo di Pippo Delbono le cui immagini rimandano ai dipinti di Frida Kahlo e la poesia di Emily Dickinson (3-15 ottobre). In prima nazionale, dal 20 ottobre per un mese, Le voci di dentro di Eduardo, con Luca De Filippo diretto da Francesco Rosi cui seguirà Le lacrime amare di Petra von Kant spietata analisi del rapporto amoroso oggi (dal 21 novembre) regia di Antonio Latella con Laura Marinoni. Dopo Assassinio nella cattedrale poema in versi che rievoca il martirio dell’arcivescovo Thomas Beckett (7-22 dicembre) di T.S. Eliot tradotto da Giovanni Raboni, diretto da Pietro Carriglio e interpretato da Giulio Brogi, toccherà a Giorgio Albertazzi aprire il nuovo anno con le consuete Memorie di Adriano regia di Maurizio Scaparro. Novità esterofile sul fronte spagnolo con Alex Rigola e il suo European house, prologo a un Amleto senza parole spaccato moderno del dramma shakesperiano (26-27 gennaio). E mentre Marco Paolini con Il sergente, a Mario Rigoni Stern rielabora il romanzo sulla ritirata dei nostri militari nella Campagna di Russia della Seconda Guerra (6-18 febbraio), il direttore del Teatro Nazional Sao Joao, Ricardo Pais, affronta un classico del teatro come il Don Giovanni di Molière in D. Joao, Bom Juan ou le Festin de Pierre (1665).

Seguiranno, dal 28 febbraio La tempesta di Shakespeare riletta da Tato Russo; Romolo, il grande di Friedrich Durrenmatt una proposta di Mariano Rigillo, regia di Francesco Guicciardini; Vita di Galileo di Brecht (20 marzo-1 aprile) una lettura di Antonio Calenda per Franco Branciaroli; Misura per misura di Shakespeare con la compagnia di Gabriele Lavia. Giù il sipario con Franca Valeri, Annamaria Guarnieri e Patrizia Zappa Mulas in Le Bonnes capolavoro surreale e crudele di Jean Genet (8-20 maggio).

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