Adriano: «Sono pronto per riprendere la Juve»

Il brasiliano è tornato puntuale dalle vacanze: «Incidente dimenticato, posso giocare subito»

Gian Piero Scevola

da Milano

L’Imperatore è rientrato alla base, l’Imperatore si è presentato con idee bellicose: attenti all’Imperatore perché l’aria del mondiale sembra avergli solleticato il desiderio di vittorie e gol a grappoli. L’Imperatore è ovviamente Leite Ribeiro Adriano, il 23enne brasiliano sogno proibito di tanti grandi club ma all’Inter «avvinto come l’edera». L’Inter ha ritrovato Adriano nel primo pomeriggio di ieri, il brasiliano è rientrato senza ritardo (che arrivasse un giorno dopo gli altri era stato precedentemente concordato con la società visto che, a causa dell’incidente patito con l’Empoli, era partito più tardi rispetto ai compagni) e questa volta neppure il pignolo Veron ha avuto qualcosa da dire, proprio lui che si era allenato anche l’ultimo giorno dell’anno.
In buone condizioni fisiche e con la gran voglia di rimboccarsi le maniche per agguantare la Juventus e proseguire anche con successo il cammino europeo. Adriano, atterrato alla Malpensa poco dopo le 15, è stato prelevato da un incaricato dell’Inter e portato a Varese per essere sottoposto in clinica ad una risonanza magnetica alla testa. Un accertamento di controllo dovuto per assicurarsi che tutto fosse a posto, a una decina di giorni dal trauma cranico riportato nello scontro aereo con l’empolese Reggi lo scorso 21 dicembre. L’esame ha escluso complicazioni: Adriano sta bene e può riprendere ad allenarsi normalmente. Cosa che infatti è subito avvenuta nel tardo pomeriggio: lasciata la clinica di Varese, il giocatore si è presentato alla Pinetina, dove ha svolto il primo allenamento del 2006. Una seduta aerobica in palestra sotto la supervisione dello staff nerazzurro che l’ha trovato in buone condizioni fisiche.
Adriano non ha nascosto la voglia di ritornare in campo. «Sto bene, potrei giocare anche subito», le parole del giocatore alla Malpensa. «Al nuovo anno chiedo di fare bene in tutte le partite, cercando di vincere sempre e di raggiungere la Juventus. Non è impossibile, otto punti non sono tanti, proprio perché ci sono ancora moltissime partite da giocare. Noi ci crediamo ancora e io sono pronto a ricominciare sperando di ritrovare subito la miglior forma e di giocare bene. Quanto all’Inter, voglio dare tutto con questa maglia che sento mia, voglio vincere tutto, poi penserò al mondiale». Una autentica dichiarazione di guerra alla Juventus, quella di Adriano che questa mattina si unirà al gruppo dei compagni. Perché l’obiettivo è quello di vincere sempre, domenica a Siena e poi in casa col Cagliari, per sperare di rosicchiare, al termine del girone d’andata, qualche punto alla Juve impegnata a Palermo e con la Reggina.
È saltato intanto, con gran goia dei giocatori, il previsto mini ritiro a Forte dei Marmi: i campi di Appiano Gentile sono perfetti (e riscaldati) malgrado il gelo e non è assolutamente necessario andare a «svernare» in Versilia. Mancini e la squadra raggiungeranno venerdì Viareggio e si alleneranno sui campi di Forte, sotto gli occhi del patron Moratti, a due passi dalla sua villa di vacanza. È stata quindi cancellata la programmata amichevole contro lo Spezia di giovedì a Forte (si giocherà alla Pinetina), con grande malumore da parte dei tifosi nerazzurri (da sempre in Toscana l’Inter fa il pieno di tifo) che hanno comunque chiesto a Moratti di poter assistere agli allenamenti a Forte dei Marmi di venerdì e sabato.
Intanto l’Inter sta facendo pressioni sulla Nigeria per avere domenica Martins, che invece dovrebbe presentarsi nel ritiro con la sua nazionale in vista della coppa d’Africa, ma i primi abboccamenti non sembrano favorevoli. L’Inter conta sul prestigio di Giacinto Facchetti perché i nigeriani concedano due giorni di permesso a Oba Oba, che partirebbe subito dopo la partita col Siena. L’Inter si sta anche preoccupando per il futuro, l’addio a giugno di Veron crea un grosso problema a Mancini.

Occorre un regista ed ecco allora la corte a Riquelme (ma il Villareal non vuole cederlo), ma anche il serio interessamento per una punta: il pallone d’oro sudamericano Tevez o, in alternativa, il nazionale under 20 brasiliano Sobis che potrebbe arrivare a fine gennaio dal Porto Alegre ed essere parcheggiato (come Obinna) presso una società amica.

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