Come affrontare la psoriasi

I Centri Psocare aiutano i pazienti in questa patologia cronica della pelle che oggi può essere combattuta

La psoriasi è una malattia che pesa sulla vita del paziente e sui conti del Servizio sanitario nazionale: 2,5 milioni di italiani colpiti e 2,4 miliardi di euro l’anno spesi per la cura. Il dato emerge da uno studio (150 pazienti coinvolti colpiti da psoriasi moderata-grave arruolati in 6 centri italiani) coordinato dal dipartimento di dermatologia dell’università Tor Vergata di Roma, diretto dal professor Sergio Chimenti. Le cifre non confortano. Il costo annuale medio di un paziente con psoriasi moderata-grave, considerati i costi diretti per farmaci, assistenza e ricoveri e quelli dovuti alle assenze dal lavoro (costi indiretti) è stato stimato in 8.300 euro: 5.226 per la forma moderata e 11.434 se la malattia è grave. In particolare i costi per i farmaci (topici, sistemici tradizionali e fototerapia) rappresentano il 18 per cento della spesa complessiva. In merito alla qualità di vita la ricerca mette in luce pesanti ripercussioni: i pazienti psoriasici hanno difficoltà emozionali, sia nello svolgimento di attività fisica che nelle attività sociali. Al centro del “problema psoriasi” c’è poi la cronicità della malattia, che richiede trattamenti continuativi. Quali possibilità per ridurre la malattia ad un livello accettabile? Oggi non esistono cure risolutive per questa patologia cronica della pelle, ma esiste la possibilità di contenerne i sintomi, anche per lunghi periodi di tempo, attraverso cure mirate e personalizzate. Accanto ai farmaci classici sono disponibili i nuovi biologici. Si tratta di molecole in grado di bloccare in maniera selettiva l’attività della malattia, anche se non di guarirla definitivamente, sono disponibili solo per i pazienti nei quali i farmaci “tradizionali” hanno fallito. Tra questi Efalizumab è il primo anticorpo monoclonale approvato in Europa specificamente per il trattamento della psoriasi a placche di tipo moderato e grave. «Per i pazienti si apre una nuova prospettiva. Una cura che faccia scomparire le lesioni cutanee e le manifestazioni collaterali più gravi, tenendo sotto controllo la patologia per lunghi periodi di tempo e favorendo in questo modo la ripresa delle attività sociali e lavorative», spiega il professor Giampiero Girolomoni, dell’università di Verona.

Per valutare l’impatto di queste nuove molecole biotecnologiche sulle condizioni dei pazienti, sono nati in Italia, su iniziativa dell’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa), i centri Psocare, ambulatori accreditati dal Servizio sanitario nazionale.

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