Aggredito in metrò e buttato sui binari: salvo per miracolo

Un folla aggressione in metropolitana, conclusa con un adolescente sudamericano, lungo e disteso sui binari. Un mezzo miracolo che in quel momento non passasse il treno. Il ragazzo, trasportato al San Paolo dovrebbe cavarsela con un po’ di ammaccature. Su cause e autori dell’agguato, sta ora indagando la polizia, perché non tutti i particolari quadrano tra loro.
Gli agenti del 113 intervengono direttamente al San Paolo, inviati per un altro accertamento. Qui vengono avvertiti dal 118 che il personale medico sta portando un giovane raccolto alla fermata Famagosta della linea 2. Appena arrivato, il ragazzo, L. C. T, di nazionalità ecuadoriano, 18 anni ad agosto, viene interrogato dagli agenti a cui racconta la su vicenda. «Verso le 23 ero sulla banchina, quando sono stato avvicinato da due africani sui 20 anni, entrambi magri. Il primo capelli corti e bermuda, l’altro capelli lungi, maglietta e pantaloni bianchi. Mi hanno chiesto soldi e cellulare e io, spaventato, ho cercato di fuggire».
Il ragazzo si mette a correre lungo la banchina, i suoi aggressori si buttano all’inseguimento, lo raggiungono e lo sgambettano a brevissima distanza dal ciglio del marciapiede. Il ragazzo rotola e cade sui binari, un salto di quasi un metro e mezzo che lo lascia dolorante e per qualche istante incapace di reagire. I due africani scappano e lui risale sulla banchina lanciando l’allarme. Un vero miracolo non sia finita in tragedia, il treno è infatti entrato in stazione pochi istanti dopo.
Il ragazzo viene raccolto dal 118 e portato al San Palo in codice verde. Apparentemente non ha riportato grossi danni, lamenta solo un forte dolore al braccio destro. In ogni caso, viene trattenuto in osservazione. La ricostruzione però, date la nazionalità e la giovane età della vittima, lascia però qualche spazio ai dubbi. Moltissimi giovani sudamericani infatti da tempo hanno dato vita al fenomeno, già tristemente conosciuto negli Stati Uniti, della baby gang, dette «pandillas», perennemente in guerra le une con le altre. A Milano hanno eletto a terreno di scontro le metropolitane, usate per muoversi velocemente da un punto all’altro della città. Frequenti aggressioni e regolamenti di conti, su banchine e mezzanini.

Agguati su cui le stesse vittime rimangono poi puntualmente sul vago, parlando di generici tentativi di rapina da parte di altri ragazzi che non conoscono.
La polizia ha sequestrato le registrazioni delle tv a circuito chiuso del metrò, per accertare la veridicità del racconto e trovare elementi per identificare gli aggressori.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica