Agguato a colpi di fucile, uccisa a 16 anni

da Foggia

Tornavano a casa dopo aver trascorso la serata fuori città, lei aveva ancora in mano i cornetti alla crema acquistati poco prima, quando il killer ha aperto il fuoco: Michele Perchinunno, 66 anni, è stato ucciso con due colpi di fucile al torace, mentre Julia, la ragazza ucraina che era con lui, diciassette anni a ottobre, è morta dopo essere stata raggiunta da due proiettili alla schiena. Sono queste le fasi del duplice omicidio compiuto l’altra notte a Cerignola, una trentina di chilometri da Foggia, dove la polizia è ancora impegnata nella ricerca di un movente nel tentativo di fare chiarezza su questo giallo. Probabilmente nel mirino c’era solo Perchinunno; la minorenne sarebbe stata invece assassinata per eliminare una pericolosa testimone: questo è quanto sembra emergere da una prima ricostruzione dell’agguato, visto che la ragazza è stata uccisa alle spalle, forse mentre tentava di fuggire.
Le indagini non sono concentrate sulla criminalità organizzata. «Bisogna cercare in altri ambiti», dichiara il dirigente del commissariato di Cerignola, Luciano Di Prisco. E così la polizia scava nella vita privata delle vittime, in particolare in quella di Perchinunno. L’uomo, vedovo e padre di un figlio e tre figlie tutte sposate, una residente al Nord, era un piccolo imprenditore: possedeva un autosalone e noleggiava auto d’epoca per matrimoni. La ragazza viveva già da diversi anni a Cerignola, dove ormai era nota come Giulia, e aveva un regolare permesso di soggiorno. Da qualche tempo si era stabilita in un appartamento preso in affitto proprio da Perchinunno e aveva una relazione con un giovane di Cerignola, attualmente in carcere.
L’omicidio è stato compiuto poco dopo le due del mattino. È stato un agguato messo a punto nei minimi dettagli: il killer si è appostato in via Scipione, in pieno centro, alle spalle del teatro Mercadante, la strada dove ci sono le abitazioni delle vittime, e appena ha notato la coppia si è avvicinato e ha sparato con un fucile da caccia calibro 12. Anche alla luce di questo particolare la polizia escluderebbe la pista della criminalità organizzata: l’arma non è del tipo di quelle solitamente utilizzate dai clan. Gli investigatori stanno ricostruendo le ultime ore di vita dell’imprenditore e della ragazza. I due si sarebbero conosciuti quando lei ha deciso di prendere la casa in affitto. Giovedì sera si sono incontrati e si sono diretti a Margherita di Savoia, un paese vicino, sul mare. Poi sono tornati a Cerignola, ma in via Scipione li attendeva il killer.
Le indagini sono dirette dal sostituto procuratore del tribunale di Foggia Domenico Minardi.

Gli inquirenti hanno eseguito anche accertamenti tecnici: cinque persone sono state sottoposte alla prova dello stub per rilevare l’eventuale traccia di polvere da sparo. Inoltre, sono state fatte perquisizioni, ma non sarebbero emersi elementi utili alle indagini. E il duplice omicidio di Cerignola rimane un mistero tutto da decifrare.

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