Alessandro Parini
da Torino
Prima o poi finirà anche la telenovela legata al futuro della Triade juventina. E magari ne comincerà unaltra: Capello allestero o alla Juve dopo il 2007? «Non cominciamo, per piacere ha risposto un po stizzito Don Fabio -. A Torino sto benissimo, ho un contratto e non mi muovo. È ovvio che sia onorato di leggere dellinteressamento di società straniere prestigiose. LInghilterra? Mi piacerebbe, lho sempre detto». Il tutto, alla vigilia di Juve-Bruges stasera nella solita ghiacciaia del Delle Alpi: un pareggio basterà per qualificarsi agli ottavi, una vittoria garantirebbe altri 320.000 euro per le casse societarie. Juve con il morale a mille e con Del Piero al posto dello squalificato Ibrahimovic: «Quando vedo lo svedese e Trezeguet fare i fenomeni come sabato a Roma, tifo per loro ha detto il capitano -. Io vesto la maglia della Juve, limportante è che siamo noi a vincere. Ma sia chiaro che la mia autostima e la consapevolezza nei miei mezzi va oltre lo scarso minutaggio di alcune partite». E un apprezzamento per Ronaldinho: «Il gol che ha segnato contro il Real mi è piaciuto più di quello di Ibra».
Ma ieri è stata la giornata di Giraudo, intervistato da «Radio anch'io lo sport» in collegamento dall'Aula Magna dell'Università di Torino dove ha tenuto una conferenza sul tema «Juventus e competitività nel calcio italiano nel contesto internazionale». Ha parlato di futuro, anche: «Il futuro dirigenziale della Juve non deve diventare una telenovela. Si valuteranno le varie situazioni nei prossimi mesi. Io ho lavorato tantissimi anni in questo gruppo, prima nella Fiat e poi nella Juve: troveremo sempre la miglior soluzione. Non so se il futuro sarà di un Agnelli o di un Elkann: la famiglia è cresciuta come generazione, sarà ancora il futuro di questo club». A stretto giro di posta, è arrivata la risposta di Andrea Agnelli, figlio di Umberto e Allegra, indicato come prossimo consigliere di amministrazione del club: «Questa dirigenza è la migliore possibile in assoluto, sia dal punto di vista sportivo che da quello economico-finanziario. Però la Triade è vicina alla scadenza ed è quindi normale che si parli del suo futuro. Ma Giraudo sa perfettamente che la proprietà, io in particolare, lo stima come manager e come persona: la fiducia è totale».
Tradotto: la Triade resterà unita e compatta per almeno un altro paio di stagioni. Poi magari Giraudo si occuperà dellorganizzazione degli Europei 2012 o della Lega Calcio: «Il mondo del pallone muove un giro di affari di 6,5 miliardi allanno ha aggiunto lad - e si è trovato vicino alla bancarotta. Per fortuna è riuscito a risollevarsi in tempo e a darsi regole ancora più severe di quelle europee: la strada imboccata è quella giusta, lincidenza degli stipendi è scesa dal 90 al 76% e diminuirà ancora. Alla Juventus siamo già riusciti a portarla al 55. Una cosa però deve essere chiara: il calcio non ha mai avuto una lira dallo Stato, anzi versa 1,5 miliardi di euro allanno in tasse.
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