Albergatori critici: «La Bit non c’interessa»

Albergatori critici: «La Bit non c’interessa»

Paola Balsomini

Gli avevano invitati, poi gli avevano detto «Statevene pure a casa». Il problema pero’ è che invece dei soliti 200 metri quadrati, la Regione quest’anno aveva deciso di ampliare il suo «locale» espositivo, arrivando ad aggiudicarsi uno spazio di 720 metri quadri. Poi è sorto un dubbio: come li riempiamo?. Così dopo un mare di proteste degli «esclusi», ecco il dietrofront: «Niente numero chiuso, anzi se venite c’è posto per tutti». Senza dubbio, visto che dopo il polverone degli ultimi giorni che ha coinvolto la Borsa Internazionale del Turismo di Milano (che comincerà domani) e gli operatori del settore ligure, adesso l’assessore Margherita Bozzano sta cercando di correre ai ripari. Ma andiamo con ordine: il 24 gennaio è arrivata una lettera agli imprenditori del turismo in cui si parlava di «numero chiuso» per la Bit di quest’anno; secondo le nuove direttive, infatti, l’Assessorato regionale al Turismo aveva previsto la partecipazione di soli 5 operatori per Apt, con un totale, quindi, di 25 adesioni (ogni operatore «prescelto» avrebbe anche dovuto sborsare 200 euro per la partecipazione).
Pronta la replica degli albergatori che avevano denunciato l’esclusione dalla fiera. A questo punto la Regione ha preferito tornare sui suoi passi, ma a questo punto sono gli stessi albergatori a rinunciare alla Bit: «Per protesta non ci andremo», tuonano infuriati. E vai a spiegare che la mozione presentata dai consiglieri del Gruppo per la Liguria di Sandro Biasotti, Giovanni Macchiavello e Matteo Marcenaro non è stata nemmeno inclusa nell’ordine del giorno della prossima seduta.
Ormai l’autogol è stato fatto ma Marcenaro non ci sta: «La notizia del dietrofront della Regione ci rende felici ma restiamo comunque critici sul modo in cui è stata gestita l’organizzazione dell’assegnazione delle postazioni». Perchè, inutile negarlo, i più grandi operatori il posto se lo sono accaparrato, e anche con grande facilità.
«Se dietro a questa strategia - continua Marcenaro - giaceva la volontà di puntare ad una maggiore qualità portando alla manifestazione solo gli operatori in grado di rappresentarsi al meglio, non era forse più opportuno cominciare con anticipo, appoggiando gli operatori stessi?
A preoccupare, inoltre è stata la presa di posizione dell’assessore Bozzano che arriva dal mondo del turismo e che dovrebbe sapere come si gestiscono certe situazioni».


Oltre a questo i dati del comparto turistico delineano un periodo di crisi per la Liguria: «In questo modo e con questa gestione delle situaizoni - spiega il capogruppo regionale di Alleanza Nazionale Gianni Plinio - si rischia, per il turismo della nostra regione, il tracollo finale».

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