Siamo allenatissimi, i delitti nel mondo giovanile ormai si susseguono a ritmo folle, ma tutto possiamo fare fuorché abituarci.Non c’è allenamentoche debba trasformare in routine questo genere di mattanze. No, non è normale e non è frutto dei tempi. Non è colpa della noia, della sottocultura televisiva, della morte mercificata e svilita. Non è colpa dei videogiochi e del vuoto generazionale. O forse c’è qualcosa di tutto questo, inutile nasconderlo. Ma l’efferatezza resta ogni volta unica ed eccezionale, dannati noi se cominciassimo a prendere una simile storia come una delle tante notizie, sempre più brutte, di questo mondo che va a rotoli…
Non sta andando a rotoli nulla. Da sempre la storia del mondo gronda sangue e male in tutte le declinazioni, questa stagione non è certamente migliore, ma neppure così peggiore delle precedenti. Cerchiamo di non rendere normale e fisiologica una situazione che comunque è e deve restare incredibilmente fuori dal comune. È vero che tanti ventenni d’oggi si sballano e si sbattono via con colpevole facilità. È vero che troppo spesso i fumi di porcherie assortite li trasformano in zombie incapaci d’intendere e di volere. Però capiamoci: ce ne sono milioni, in Italia, eppure i delitti così atroci, da Perugia fino alla notte macellaia di Milano, restano innegabilmente eccezionalissimi.
Piuttosto, qualcosa bisognerà dire su questi modi sempre più spinti, sempre più disinibiti, sempre più estremi che si riscontrano nel pianeta ventenne. Questo assassino parla prima di un gioco erotico finito male. Poi si fa strada l’idea che sia invece un sadico torturatore a sfondo sessuale. Sarebbe comodo far ripartire il disco del sesso svilito e mercificato via Internet e via Tv, del sesso invadente e volgarizzato che si respira dalla mattina alla sera, del sesso senza tabù e senza proibizioni che porta alla noia, e via come bravi juke-box a ripetere la solita musica sui giovani vuoti e leggeri di questi tempi. Ma anche in questo caso bisogna fare uno sforzo in più. L’argomento va maneggiato con cura. È verissimo che le generazioni precedenti, le nostre, a vent’anni ancora sbarellavano per un seno scoperto o un bicipite ipertrofico, intravisti in qualche film della commedia all’italiana o su qualche pubblicità di profumi. Certo, sfruttando le famose conquiste del ’68, ramo libertà sessuali, tanti a vent’anni avevano già scoperto l’intero universo. Ma diciamolo chiaro e tondo: per quante conquiste si fossero acquisite e per quanti tabù si fossero abbattuti, è difficile pensare ai ventenni di prima indaffarati in ammanettamenti e frustate. Li rivediamo distesi in spiaggia dentro a un sacco a pelo, o sussultare dentro una Dyane a bordo lago, più che ammanettati alla testiera del letto….
Ecco, se un segno dei tempi si può riconoscere in queste storie, sempre passando da Perugia per finire fino a Milano, è sicuramente che il mito e la leggenda del sesso estremo sta diventando un genere a larghissima tiratura. Il casto bacio è un genere per mocciosi, nel senso di virilmente impediti e nel senso di anacronistici seguaci di Moccia. Quelli veri, quelli che fanno opinione, quelli che fanno tendenza, del casto bacio ridono alla grande. Sono già oltre, molto oltre. A vent’anni, dopo una seratina con la carica giusta, è sesso estremo. Polsi legati al letto, sacchetti di plastica, il resto a fantasia. Per puro piacere o per lucida vendetta, è comunque un rituale deviato. Tutta la roba che noi sessualmente ritardati immaginiamo patrimonio perverso di qualche panciuto camorrista depravato, ce lo ritroviamo improvvisamente negli anonimi appartamentini dei nostri ragazzi. Buongiorno giovinezza.
Non ci resta che piangere. Meredith giustiziata perché rifiuta sesso a tre, Ilaria uccisa con i polsi legati al letto e un sacchetto di plastica in testa. Il suo assassino, immancabilmente definito ragazzo qualunque, così ha deciso, seguendo l’immaginazione del momento, come nei film noir a luci rosse. Su questo mondo inquietante aleggia sempre la stessa domanda: a furia di rincorrere l’estremo, di spostare in là l’estremo,dove finisce l’estremo? La sensazione che finisca nel nulla è fondata. Però non bisogna disperare.
Ovunque sopravvive fiero un altro mondo, un altro modo di vivere i vent’anni. Un luogo e un’età in cui ancora si parla di amore e si sogna di«fare all’amore».Dove si trova questo mondo? Sta sempre lì,dove resiste dall’alba dei tempi, all’estremo opposto del sesso estremo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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