Alessandra Facchinetti veste l'Opera di Verdi

«Per me è sempre stata un punto d'arrivo» dice la stilista che ha disegnato 90 costumi per il Don Carlo

Luca Pavanel

Da stilista a costumista per la lirica. Alessandra Facchinetti, 46 anni, primogenita di Roby ex leader dei Pooh e sorella di Dj Francesco, cambia abito, anzi ne aggiunge un altro al suo già ampio guardaroba creativo. È stata arruolata dal regista Nicola Berloffa, già assistente del maestro Luca Ronconi, per realizzare i costumi del «Don Carlo» di Giuseppe Verdi che andrà in scena il 27 ottobre al Teatro dell'Opera di San Gallen, in Svizzera. Un vero e proprio debutto.

«L'opera per me è sempre stata un punto di arrivo attacca Alessandra finalmente è successo. Ho conosciuto Berloffa a un suo spettacolo e da lì è nato un confronto che ci ha portati a lavorare insieme». Moda & belcanto: doppia sfida da affrontare per la bella stilista originaria di Bergamo, nota pure per i suoi «richiami» alle sfilate a ciò che la ispira, come le idee e le creazioni di famosi designer e pittori. «Mi piacciono l'arte e la ricerca con cui contamino il mio lavoro spiega Un metodo che uso sia nel fashion sia ora con la lirica; i campi sono differenti ma i procedimenti possono essere simili». Risultato: 90 costumi disegnati per i ruoli principali, realizzati nell'atelier dell'ente musicale che si trova nella cittadina elvetica: divise, arsine, mantelle elaborate per gli uomini, abiti sontuosi per le donne. E ancora abiti austeri. Nella scelta dei colori, stando alle descrizioni, tonalità cupe e preziose, che vanno dal prugna al verde petrolio. Il marrone e il nero vengono indossati da re e regina nella scena dell'incoronazione. Tanta bellezza ma quanta fatica però. «Sia io che Nicola e lo scenografo Fabio Cherstich formiamo una squadra affiata, c'è grande sintonia considera Certo, in teatro ci sono momenti davvero impegnativi, nella fase della produzione per esempio. Sono qui (a San Galles, ndr) da un mese e mezzo, per verificare passo dopo passo tutto quanto». Che emozione provare, vedere i personaggi che prendono forma pure attraverso gli abiti. E c'è sempre poi il «preferito». Alla Facchinetti è piaciuto «vestire» Filippo II di Spagna, uno dei protagonisti. «Se dopo questa pièce smetto? - fa eco al telefono Non credo, porterò avanti sia la moda sia la lirica. Dopo anni di lavoro con grandi gruppi sono riuscita a guadagnarmi quello spazio di interessi che non ho avuto il tempo di coltivare». Sembra quasi inutile domandarle chi le ha fatto «incontrare» il belcanto, visto che a casa Facchinetti con papà Roby di musica ce ne sarà stata parecchia. In realtà, puntualizza lei, la passione per l'opera l'ha ereditata dal nonno materno, Giulio. «Era un collezionista di vinili di classica ricorda Non solo opere, anche pianisti e raffinati compositori; mi faceva ascoltare Debussy e Beethoven».

Musica, maestro! Ma con un gran finale fashion, ovvero qualche dritta per vestirsi durante l'inverno che sta per arrivare: «Per i colori torniamo al nero, ci vuole un po' di pulizia, ordine». Capitolo abiti, sarebbe il momento di tornare «ai classici, ai di qualità vera». Bene le scarpe basse, in questo momento «a mio modo di vedere le più contemporanee».

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