Alitalia, ancora disagi Fantozzi: risposta a Cai entro mercoledì 

L’annuncio in tv durante l’intervista a Che tempo che fa. "Il trasferimento alla nuova società non può essere rinviato oltre il 1º dicembre: devo tutelare tutti i creditori. I 300 milioni del prestito ponte? Li pagheremo noi contribuenti"

Alitalia, ancora disagi 
Fantozzi: risposta a Cai 
entro mercoledì 

Anche il commissario straordinario di Alitalia subisce i disagi di tutti i passeggeri: per raggiungere Milano, dove ha registrato ieri pomeriggio un’intervista con Fabio Fazio per la trasmissione «Che tempo che fa», il liquidatore della compagnia ha ammesso di aver avuto «solo una mezz’ora di ritardo». È andata bene, ha commentato. «È una battaglia di retroguardia», ha detto riferendosi ai rallentamenti nelle procedure, ovvero allo sciopero bianco da parte del personale aderente ai sindacati dissenzienti; battaglia «che si sta ragionevolmente spegnendo», ha aggiunto, facendo riferimento all’attuale fase di passaggio dalla cassa integrazione a rotazione in cui sono stati posti tutti i dipendenti di Alitalia, alla consegna delle 12.639 lettere di assunzione che stanno per essere inviate da Cai. Con quest’ultima è in corso «una trattativa per ottenere la cifra più alta possibile: nessuno pensi che non si sta trattando, è una partita vera: devo proteggere i crediti di tutti i creditori». E ha annunciato che per metà settimana, probabilmente mercoledì, sarà data la risposta all’offerta di Cai e «si vedrà un bel sereno». L’impressione è che il commissario voglia accelerare i tempi, dopo che da Cai sono filtrati seri dubbi sulla possibilità di far decollare la nuova compagnia il 1º dicembre, e dopo la richiesta di parte dei sindacati di superare Natale: «Non si può andare oltre il 1º dicembre», ha dichiarato con fermezza, ricordando che non è nell’interesse dei creditori un mese in più di stipendi e spese. Ha aggiunto: «Io devo far volare Alitalia per proteggere i crediti di tutti i creditori». «Tutti si devono mettere in testa che Alitalia è una società insolvente, in amministrazione straordinaria, e sta mettendo tutti i dipendenti in cassa integrazione; gli aeroporti cercano di sequestrare gli aerei e l’Eni non ci vuol dare il carburante: i più aggressivi sono gli italiani stessi, fratelli-coltelli, come si dice».

Immediata la replica dell’Eni, a fine registrazione: «Applichiamo rigorosamente le norme contrattuali».

Dopo la cessione a Cai, il commissario dovrà vendere tutto quello che resterà, e cioè «una cinquantina di aerei, immobili, partecipazioni, magazzino, motori e altro: cercherò di ricavare il massimo. Poi, autorizzato dal tribunale fallimentare, procederò al riparto e alla distribuzione delle risorse». «Col bilancino». Sui 300 milioni del prestito ponte Fantozzi è stato chiarissimo: «il debito è postergato, viene iscritto in coda a tutti gli altri. E quindi lo pagheremo noi contribuenti». Fantozzi ha già 2 miliardi di altri crediti da soddisfare - appartenenti ai fornitori della compagnia - e il denaro non basterà per tutti.

In un mondo globale, ha chiesto Fazio al commissario, aveva senso fare tanti sforzi per l’italianità della compagnia (che poi è il presupposto sul quale è stato impostata l’operazione Cai)? «Io sono di cultura internazionale e penso che se l’impresa e i lavoratori sono in Italia, se le tasse sono pagate in Italia, un socio straniero non fa differenza. Tuttavia, a giudicare dalle lettere e delle offerte di collette che ho ricevuto, e dagli accenti con cui si sono rivolti a me tanti italiani all’estero, ho capito che l’Alitalia è vissuta con un’emozione diversa da qualsiasi altra impresa».

Alla cordata italiana, ha osservato poi Fazio, andrà la «polpa» della vecchia Alitalia. «Ma quella polpa - ha ribattuto il professore - continuerebbe a generare perdite» senza nuove strutture di spese. Ancora: era meglio vendere ad Air France? «Forse era meglio chiudere prima, ma quella di oggi è una scommessa sul futuro». E il conflitto d’interessi di Banca Leonardo, advisor del Tesoro tra i cui soci figurano azionisti di Cai? «Fa premio la professionalità dell’istituto». E quanto guadagna il commissario di Alitalia? «I criteri di remunerazione non sono stati stabiliti. Ho accettato al buio».


Ieri, frattanto, sono continuati i disagi per i passeggeri, con 50 voli cancellati solo a Fiumicino. L’Anpac e le sigle dissenzienti sostengono che è tutta una manovra pilotata da Alitalia per permettere a Cai di subentrare senza forti scossoni.

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