da Milano
Il governo prende tempo ma non cambia idea, anzi, Alitalia va venduta al più presto. Dopo il fallimento della gara per la privatizzazione della compagnia di bandiera, il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa ha ribadito in Parlamento l’intenzione di andare avanti e l’attesa audizione ha dato una sterzata al titolo in Borsa, che ha guadagnato il 2,2%.
Il nodo che il governo deve sciogliere (ieri sera c’è stato un primo vertice tra Romano Prodi, i ministri dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, e dei Trasporti, Alessandro Bianchi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, e il sottosegretario all’Economia Massimo Tononi, che ha seguito da vicino la privatizzazione della compagnia aerea), è se si debba andare avanti con una trattativa privata o con una nuova gara più snella e meno onerosa per i pretendenti all’acquisto della maggioranza della compagnia aerea. E in questo secondo caso la nuova gara - ha detto il ministro - non sarebbe più fatta «per acquistare un piano industriale, ma per la vendita dei diritti a sottoscrivere l’aumento di capitale per la parte di competenza del Tesoro». Nel corso dell’audizione Padoa-Schioppa ha riconosciuto che forse erano «troppe» le condizioni poste nella procedura di gara: bisogna, ha detto, «trarre lezioni da questa esperienza in cui si è visto che le condizioni che noi abbiamo giudicato irrinunciabili andranno riconsiderate», perché «il complesso delle condizioni si è rivelato troppo stringente e questo vuol dire andare lungo la strada dell’abbassamento degli ostacoli, non dell’innalzamento». Per rendere la gara più «leggera», ed evitare un secondo flop, Padoa-Schioppa ha spiegato che si dovrà agire «offrendo l’effettiva concessione degli ammortizzatori sociali; una soluzione societaria e organizzativa della problematica connessa ad Alitalia Servizi; ridurre i requisiti richiesti dalla procedura, ridurre la struttura e l’ammontare delle relative penali».
Mentre si riaccende l’interesse dei soggetti già in precedenza interessati alla vendita della compagnia (ieri è stata la volta di Aeroflot) e le compagnie Air France-Klm e Lufthansa stanno alla finestra con grande interesse, il ministro ha detto che il governo è rimasto sorpreso per il ritiro di Air One. «C’è stata sorpresa perché - ha precisato Padoa-Schioppa - nella interlocuzione informale non c’era stata alcuna richiesta di condizioni derimenti che, respinta da noi, spiegasse il ripensamento». Sulla decisione, ha osservato il ministro dell’Economia, «deve aver giocato un complesso di fattori».
In merito alle richieste di chiarimenti della Consob Padoa-Schioppa ha affermato che «le iniziative richieste dall’organo di controllo devono essere riprese, per questo il cda dell’Alitalia si riunirà presto».
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