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Alitalia, sindacati spaccati ma si va avanti

I piloti dell’Anpac si sono presentati al tavolo, ma la Uil rompe le trattative. Slitta a domani la nuova scadenza per la stretta finale. Ancora molte incognite su una possibile intesa. Prato cerca le condizioni per chiedere il prestito ponte

Alitalia, sindacati spaccati ma si va avanti

Milano - Il 31 marzo, che doveva essere la data decisiva, è sfumato via silenziosamente. Ancora una volta le scadenze che riguardano Alitalia vengono posticipate: una storia che si ripete da anni. Nuovo termine, fissato in serata: 2 aprile, domani. Ieri per giunta è stata una giornata interlocutoria, senza brividi nè scossoni. La trattativa sindacale, avviata nel primo pomeriggio e prolungatasi fino alla serata con un incontro ristretto, è stata aggiornata alle 12 di questa mattina.

Qualche novità, comunque, non è mancata. Per esempio, il cambio della guardia nella protesta. Rientrati al tavolo i piloti (l’Anpac rimane critica ma prosegue la trattativa), sono usciti i rappresentanti della Uil: secondo i quali un negoziato a due settimane dalle elezioni è fiato sprecato. Il loro atteggiamento di spaccatura è stato subito fermamente criticato dagli altri confederali, Cgil e Cisl, oltre alle sigle professionali di terra e di volo.

Jean Cyril Spinetta, che come numero uno della compagnia francese indossa i panni dell’acquirente, ha lasciato intravedere per oggi dei segnali di apertura: o meglio, di «timida apertura», come hanno riferito fonti vicine al negoziato, riguardanti soprattutto la flotta (per accontentare i piloti) e il perimetro di Atitech (per rabbonire i dipendenti napoletani di Az Sevizi, che ieri hanno minacciato di bloccare lo scalo di Capodichino).

Sul piano procedurale, il presidente di Alitalia, Maurizio Prato, ha spiegato che lo scopo dei colloqui di questi due giorni è quello di trovare una «base» d’accordo, unica condizione per poter ottenere il prestito-ponte che Air France ha posto tra le sue condizioni. Ieri, 31 marzo, era il termine posto nel contratto (condizionato) di compravendita tra Alitalia e Air France. Le due controparti si sono trovate d’accordo per scavalcare tale data: semplicemente gli incontri continuano fino a domani, senza necessità di particolari formalizzazioni. L’esigenza del prestito ponte è provocata dallo stato della liquidità in cassa: ma i 148 milioni di euro recuperati alla fine della scorsa settimana tra crediti d’imposta e cessione delle azioni Air France, danno un po’ di ossigeno. Il cda di Alitalia sarà informato da Prato via via che sarà necessario; allo stato, non sono state convocate riunioni di consiglio, ma potrebbero esserlo a breve, a valle della trattativa sindacale.

Sulla quale ora pesano non una, ma due condizioni esterne; la prima è quella legata alle elezioni politiche (anche ieri il candidato presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ribadito la sua ferma opposizione alla cessione di Alitalia ad Air France), l’altra è nuova di zecca: l’Expo. Con la prospettiva di una crescente convergenza di interessi su Milano e sulla Lombardia da qui al 2015, anno in cui sono stimati 30milioni di arrivi, è ancora pensabile che la compagnia nazionale venga venduta a un gruppo straniero? Certo l’Expo irrompe nella vicenda Alitalia, e pone nuovi interrogativi sul suo esito.
In serata Spinetta, congedandosi dai sindacati, ha detto: «Io stanotte penserò, pensate anche voi», lasciando intendere che gli spazi per ulteriori aperture non sono molti. Durante l’incontro aveva peraltro assicurato: «Ogni singolo euro di ricavi sarà reinvestito nello sviluppo di Alitalia». Cauto Fabrizio Solari, segretario generale della Filt-Cgil: «È una strada in salita che però va percorsa fino in fondo. Oggi (ieri, ndr), nel merito, non ci sono state novità sostanziali. Il fatto importante è che si continua: vuol dire che c’è la volontà di andare avanti». Resta rigida la posizione dei piloti, che non hanno intravisto alcuna apertura nel corso della riunione e che si aspettano una riduzione dei tagli o una rimodulazione nella dismissione del cargo. Il segretario generale della Uil - la sigla che ieri ha sbattuto la porta - ha spiegato che è del tutto «vano trattare se a decidere sarà il prossimo governo». Per stamattina alle 9.30, prima della ripresa della trattativa dunque, è stato convocato un vertice della Uil per esaminare la posizione su Alitalia.


Ieri, frattanto, il Consiglio di Stato ha depositato le motivazioni della sentenza con la quale ha respinto il ricorso proposto da Ap holding (Air One) contro la trattativa in esclusiva tra Alitalia e Air France-Klm: non c’è stata «alcuna discriminazione».

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