P er imparare le regole di bon ton non è mai tardi ma, anzi, ancora oggi è possibile apprenderne i rudimenti aggiornati al nuovo millennio. Questi i presupposti da cui parte il nuovissimo corso di «Neo Bon Ton aggiornato e personality design» che la contessa Pinina Garavaglia terrà da settembre a Milano nel suo rinomato salotto. Le iscrizioni chiuderanno rigorosamente il 30 settembre, e il corso sarà di dodici lezioni in tutto, ciascuna della durata di due ore: il minimo per poter insegnare precise regole di comportamento ed educazione, senza trascurare i richiami storici e l'evoluzione delle abitudini nel tempo (info. www.arservice.it, 347/2389323). Si parla di «Neo Bon Ton aggiornato» perché si terrà conto di come la società è cambiata nel corso degli anni: se fin dal 1700 si dice che «È usanza da villani quella di togliersi di bocca la carne già masticata e rimetterla nel piatto. Inoltre non bisogna rimettere sul vassoio il cibo preso», come scrive De la Salle, al giorno d'oggi, però, è buona norma che una donna paghi la sua parte ad un pranzo di lavoro, o che, ad una festa, ci si dia del «tu» anche tra un ventenne e un cinquantenne.
I costumi cambiano, le regole anche, ma in genere non si conoscono né quelle antiche né quelle nuove: «Ho sentito l'esigenza di iniziare questo corso -spiega la contessa Garavaglia- perché vedo che c'è tanta gente che vuole sapere certe cose, che potrebbe conoscere solo se qualcuno gliele insegnasse. Leggeremo documenti di Erasmo da Rotterdam, Monsignor della Casa, De la Sall, Antoine de Courtin, Tannhauser, Bonvesin della Riva e molti altri, a partire dal 1200 in poi. Conoscere il Bon Ton e la sua storia è un'esigenza per poter frequentare certi ambienti, e per sapersi comportare in determinate occasioni». Infatti il corso insegnerà come ricevere, andare ospiti o semplicemente frequentare casa, propria e altrui, luoghi pubblici, pranzi di lavoro, teatro ecc., come vestirsi e comunicare, insegnerà a conoscere lo svolgimento di certe cerimonie o ricorrenze ed il motivo per cui si verificano, sempre con citazioni e richiami storici: «Anzitutto il Bon Ton è cultura, la cultura dell'educazione -spiega la contessa Pinina- parte infatti da un'esigenza primaria, quella di creare delle regole di convivenza basate sul rispetto degli altri. Il primo fine della conoscenza di queste regole è l'utilità: servono per il lavoro, ad esempio, dove necessariamente si ha a che fare con tante altre persone».
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