da Roma
Chiuse per legionella tre camere operatorie del Dipartimento di Emergenza e Accettazione del Policlinico Umberto I di Roma. Una nuova valanga colpisce i nosocomi della capitale, malati almeno quanto i pazienti che ospitano. Meno di un mese fa, infatti, al San Giovanni una donna è morta per epatite B. Ieri è toccato al Policlinico Umberto I, dove è stata disposta la chiusura di tre sale operatorie del Dea, più una quarta in via precauzionale, per la presenza del batterio della legionella. È solo il primo effetto dellinchiesta aperta dalla magistratura in seguito alla morte, avvenuta a dicembre, di una paziente. Caso ancora più drammatico se si pensa che sul registro degli indagati sono finiti quattro sanitari, che non hanno comunicato immediatamente quanto stava accadendo. Si tratta di due medici chiamati a rispondere per omissioni di referto e due funzionari Asl, che verranno ascoltati per omissione di denuncia.
I pm Giuseppe De Falco e Gianfederica Dito, coordinati dal procuratore aggiunto Gianfranco Amendola, sospettano che i due camici bianchi non abbiano comunicato tempestivamente allautorità giudiziaria la notizia del decesso della donna e che i due funzionari dellAsl RmA, avrebbero avvertito la magistratura della morte addirittura un mese più tardi. Secondo le indagini dei Nas la paziente avrebbe contratto linfezione proprio in ospedale. Il batterio si sarebbe annidato nelle tubature e nelle condutture del Dea e, a quanto pare, sarebbe ancora lì. Gli esami fatti sullacqua in circolo, sottoposta nelle scorse settimane a un processo di clorazione, infatti, dimostrano che la legionella non è stata sconfitta, ma si trova ancora nelle tre sale operatorie, che resteranno chiuse fino a nuovo ordine. La magistratura, inoltre, ha disposto accertamenti nelle condutture idriche di tutti gli altri reparti.
Il direttore generale dellazienda, Ubaldo Montaguti, ieri ha commentato la notizia parlando di «un nuovo, vergognoso, attacco al Policlinico». «Liniziativa di chiusura delle camere operatorie da parte della Asl è del tutto ingiustificata - ha detto Montaguti -. Gli standard di sicurezza allUmberto I sono garantiti a tutti i livelli, inoltre abbiamo rispettato liter di sicurezza apponendo ai rubinetti dellacqua i cosiddetti filtri assoluti, che azzerano il rischio di contagio.
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