Allarme Motogp: troppi incidenti, pochi piloti

A Misano, oggi, si corrono due manche di un Gran premio davvero grande. Si chiama Superbike, campionato del mondo, ci corrono Aprilia, Ducati, Suzuki, Yamaha, Honda, Kawasaki e Bmw. Sì, la Bmw che in riviera ha conquistato la sua prima pole. Ieri, ad Assen, si è invece corso un Piccolo premio davvero piccolo. A Misano, al via, saranno ventitrè piloti, in Olanda erano quindici. Ci fossero stati alti muri tutt’attorno, come in una stanza senza arredi, avremmo udito persino l’eco dei pensieri di Lorenzo e compagnia tanto il vuoto regnava sull’asfalto. E questo senza nulla togliere a Jorge che ha vinto, a Pedrosa che nei primi giri ha provato inutilmente a riacciuffarlo, a Stoner terzo con la Rossa a due ruote.
Pensieri, i loro, udibili e condivisibili perché in quindici si è davvero pochini e perché vuol dire che qualcosa davvero non va. Certo, sarebbero in diciotto se non ci fossero stati il Rossi kappaò da tre gare o il giappo Aoyama fermo almeno tre mesi per la frattura della vertebra T12 rimediata nel decollo di Silverstone o il Melandri malconcio venerdì costretto allo stop. Ma il qualcosa che non va è proprio legato alla sequenza di strani incidenti. Colpa di gomme che tradiscono raffreddandosi in modo diverso rispetto al passato e che ti sgambettano, facendoti perdere aderenza (come analizzato da Paolo Scalera sul “Corriere dello sport”) non in accelerazione e uscita dalle curve, bensì in entrata. Colpa di motori scorbutici figli di benzine tenute magre per limitare i consumi. Da qui i piloti lanciati in aria come cowboy nei rodei.
Calcoli alla mano, in sette Gran premi sono state oltre 40 le cadute, molte delle quali rovinose come quella di Valentino. Melandri si è lussato la spalla, probabilmente rientrerà a Barcellona, lo stesso Pedrosa corre con più lividi che pensieri dopo il volo di Silverstone, insomma se non di cowboy spaventati, fra i quindici superstiti della MotoGp ce ne sono almeno quindici preoccupati. E per altri motivi preoccupato è anche l’Ecclestone delle moto, quel Carmelo Ezpeleta che con la Dorna gestisce il grande circo a due ruote: senza Vale è tutta un’altra cosa e in quindici al via diventa quasi imbarazzante. Ad Assen sono infatti andati a punti tutti i partenti: il sistema premia i primi 15.
Unica notizia positiva della giornata la riapparizione - per iscritto - di Valentino: «Miglioro, se va avanti così magari torno per Brno - ha fatto sapere -. Comincio ad avere una vita semi normale, uso le stampelle e inizio a mettere il piede per terra...

Non mi aspettavo di stare così bene, sia nel fisico che nello spirito, poche settimane dopo l’incidente. La riabilitazione si divide fra ginnastica e le sedute in camera iperbarica; sfortunatamente continuo invece ad avere dolore alla spalla... Ci sentiremo presto... soprattutto, ci rivedremo presto. Ciao, Valentino»

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