Allarme sicurezza al volante. Il telefonino peggio dell'alcol

Con gli smartphone è allarme distrazione. In calo anche revisioni e attenzione agli pneumatici: molti montano gomme di fortuna o le invernali pure d'estate

Allarme sicurezza al volante. Il telefonino peggio dell'alcol

RomaSiamo il Paese con la più alta concentrazione di spot automobilistici. Ci piacciono da morire le auto che ci facciamo ossessionare volentieri dai creativi. Altrove reclamizzano formaggini, burro, pannolini e pancetta. Qui solo berline su improbabili rettilinei. Anche sabato e domenica. Eppure, nonostante questo compriamo poco e abbiamo il parco auto più vetusto tra i paesi industrializzati. E la metà ha più di 10 anni. Come se non bastasse, si cerca di fare economia alla voce «gomme». Liscie, di fortuna e invernali anche a Ferragosto. Un mezzo disastro in vista degli spostamenti per le vacanze, al solito soprattutto in autostrada. Preoccupa l'indagine «Vacanze Sicure 2014» condotta dalla Polizia Stradale e Assogomma su oltre 10.000 automobili controllate tra maggio e giugno di quest'anno. Un trend negativo su tutti i fronti che riguarda parametri di fondamentale importanza per la sicurezza stradale: dallo spessore del battistrada, ai danneggiamenti, all'omologazione. Altro dato: non è più l'alcol o la droga a preoccupare la polizia stradale, ma il telefonino che ora si usa quasi solo per scrivere poemi, altro che telefonata. Spiegano. Nei centri urbani, e da poco anche in autostrada, la guida è diventata un'operazione multitasking. Non siamo solo concentrati sul percorso, ma allo stesso tempo parliamo al telefono, controlliamo le e-mail sullo smartphone e soprattutto scriviamo messaggi. Un alto livello di stress che, sommato alla stanchezza, moltiplica i rischi per il conducente.

Torniamo all'indagine. Sei le regioni indagate in questa undicesima campagna di sensibilizzazione promossa da Assogomma e Federpneus e realizzata dalla Polizia stradale: Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Puglia, Umbria e Trentino Alto Adige. Queste sei regioni (e relative 36 province) sono un campione che fa riferimento al 31% del parco circolante italiano di 37 milioni di auto. Rispetto all'età media nazionale del parco circolante che è di 10 anni e 9 mesi e continua a invecchiare, il campione controllato è di 7 anni e tre mesi, quindi più giovane. Il dato è spiegabile con il fatto che i controlli si sono svolti su autostrade e strade ad alto scorrimento, dove circolano vetture di cilindrata elevata. Ciò fa supporre che il deficit di manutenzione sia ancora più significativo. Tra l'altro cresce il numero dei veicoli senza revisione e, come se non bastasse, la ricerca del risparmio favorisce il ripiego, rischio tremendo per la sicurezza stradale. Questa è una delle ragioni alla base del netto aumento di pneumatici non conformi alla carta di circolazione che passano dallo 0,85 del 2013 al 3,36% di quest'anno. E a questo riguardo il direttore di Assogomma, Fabio Bertolotti, auspica una futura deducibilità per chi acquista gomme da strada. La ricerca riserva sorprese anche sugli invernali. A partire dal numero di vetture che in estate monta gomme invernali, dato in crescita rispetto al 2013, con il 12,44% del campione. Anche qui rischio altissimo.

Chiusura con l'identikit dell'automobilista modello, quello, cioè, che monta un prodotto omologato, omogeneo, senza danneggiamenti, non usurato, eccetera. Sta a Bolzano, possiede un'auto oltre i 1400 di cilindrata e con meno di 5 anni. Segue di un'incollatura il ferrarese. L'automobilista meno accorto si muove pericolosamante a Taranto, poi c'è il bellunese. Avvertiti.

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