Allarme smog, aumentano le polveri sottili

Da gennaio a oggi l’Arpa ha già registrato 85 giornate in cui i valori del Pm10 hanno superato il limite, anche se la media annuale delle concentrazioni è scesa del 4 per cento dal 2002 al 2004. Calano il benzene e il biossido di azoto

Chiara Campo

Colpa delle condizioni climatiche, «perché le piogge sono state scarse e in tutta la pianura Padana manca il ricambio d’aria». E colpa anche delle auto diesel, che hanno preso il sopravvento su quelle alimentate a benzina «ma rilasciano polveri sottili fino a 50 volte tanto». Fatto sta che ieri l’assessore comunale all’Ambiente Domenico Zampaglione ha dovuto ammettere che la qualità dell’aria in città «sta tornando alle condizioni pessime del 2002». Da gennaio a oggi, la stazione dell’Arpa (l’agenzia regionale per l’ambiente) ha già registrato 85 giornate in cui il Pm10 ha oltrepassato i livelli limite di 50 microgrammi al metro cubo, «prefigurando per fine anno un peggioramento rispetto alla situazione positiva registrata nel biennio precedente». Il «Rapporto sulla qualità dell’aria 2003-2004» a Milano, presentato ieri, descrive una situazione quasi rosea: rispetto al 2002 quando le polveri sottili avevano superato i livelli di guardia per 126 giorni, nel 2003 è capitato 115 volte e l’anno scorso «solo» 98, dato positivo anche se ben lontano dai 35 giorni fissati come quota limite dall’Unione Europea per non incappare nelle sanzioni. È scesa anche la concentrazione di altri inquinanti, come benzene e biossido di azoto. «La media annuale del Pm10 è calata del 4 per cento all’anno tra 2002 e 2004», spiega Zampaglione. Un trend interrotto però dalla situazione degli ultimi otto mesi. Tant’è che la fotografia dell’Europa scattata dal satellite mostra una densa nube di smog sull’intero bacino del Po: l’unica zona che presenta una situazione simile è quella del confine tedesco con i Paesi Bassi, in corrispondenza della Ruhr. «Siamo vittime di un “disastro” geografico - sostiene Zampaglione - una cappa di smog su tutto il nord per via delle catene montuose che impediscono la circolazione dell’aria. Possiamo intervenire su Milano, ma la situazione è più complessa, bisogna che da Piemonte a Veneto applichiamo tutti gli stessi interventi anti-inquinamento, e servono grossi finanziamenti su quest’area». Impedire la circolazione in centro «sarebbe inutile», e le domeniche a piedi «ci saranno e cominceranno tra novembre e dicembre, perché sono un importante fattore educativo, anche se hanno ricadute modeste sulla qualità dell’aria. E Milano adotterà il blocco delle auto solo nei giorni festivi. Le norme Ue però non possono essere le stesse per tutti i Paesi: vanno adattate alle diverse condizioni atmosferiche. Ma sta emergendo la disponibilità a rivedere le direttive».
I consumi energetici primari tra 2001 e 2004 sono aumentati del 6,6 per cento, le auto diesel invece sono il 18 per cento in più rispetto a 5 anni fa e quelle a benzina l’11 per cento in meno. La parola d’ordine è intervenire. Per l’inverno il Comune avvierà un progetto per sostituzione le vecchie caldaie a prezzi vantaggiosi, «grazie al finanziamento di un istituto bancario», ha anticipato l’assessore. In collaborazione con la Regione invece intende costituire una flotta di veicoli-merci non inquinanti, che possano circolare in città anche in occasione dei blocchi del traffico.


Immediate le critiche dei Verdi in Regione: «Non si può continuare ad imputare lo sforamento delle soglie di attenzione del Pm10 al clima o alla geografia» e propongono «di rafforzare il sistema ferroviario regionale e i trasporti pubblici, aumentare i posteggi di interscambio e dare incentivi per l’uso della bicicletta».

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