All'Enel o al dicastero? Quelle voci su Reguzzoni che agitano il Carroccio

Il capogruppo alla Camera della Lega Nord, Marco Reguzzoni, è considerato l'astro nascente del Carroccio. Lui nega le voci che lo vedrebbero in pole per un incarico di grande prestigio

All'Enel o al dicastero? 
Quelle voci su Reguzzoni 
che agitano il Carroccio

RomaLa voce corre da giorni, anche con depistaggi nati non si sa bene come. La notizia prende forma nei rumors della Camera ma trova solo smentite ufficiali. Si parla di un avvicendamento che dovrebbe avvenire attorno al 1 aprile, con il capogruppo alla Camera della Lega, Marco Reguzzoni, destinato ad una poltrona di governo, come prossimo viceministro, al posto che fu di Adolfo Urso, allo Sviluppo economico. Vero? Falso? L’indiscrezione va inquadrata nel clima non proprio idilliaco che regna tra i leghisti alla Camera, con i desiderata che si mescolano alle informazioni, in una miscela per nulla semplice da analizzare. Da qualche settimana, con l’approssimarsi della scadenza del mandato da capogruppo di Reguzzoni (nominato a fine aprile 2010), si vocifera di un cambio alla presidenza dei leghisti a Montecitorio. Il passaggio avverrebbe con una promozione di Reguzzoni, in un posto (il ministero di Romani) che fa gola a molti. Ma se così andasse, l’upgrading non soddisferebbe certo un’ambizione del diretto interessato, che ai suoi sta spiegando di stare benissimo dove sta. E infatti, interpellato sull’ipotesi-viceministro, Reguzzoni smentisce decisamente: «È una notizia assolutamente destituita di ogni fondamento».
Senza fondamento sarebbe pure l’indiscrezione, anche questa smentita da Reguzzoni, di una sua candidatura interna per la presidenza dell’Enel. «Enel, Eni, Finmeccanica. Ma vi sembra che io abbia il volto giusto per essere a capo di una di queste imprese?» commenta Reguzzoni, secondo cui sono tutte illazioni «frutto della fantasia». Bossi nega persino un interesse del Carroccio per l’Enel, ma questa pare la classica tattica da pre-partita. In realtà la Lega chiede due o tre posti di rilievo in quei Cda, e l’Enel (in cui ha già un consigliere di amministrazione, Gianfranco Tosi, candidato leghista alla presidenza) è quello su cui punta di più
I rumors sul «prossimo» viceministro Reguzzoni, ingegnere gestionale, imprenditore, enfant prodige del Carroccio (era già presidente della Provincia di Varese a 31 anni) si inquadrano nel rimpastino di governo che interessa anche altre posizioni lasciate libere dalla rottura con i finiani, e che si aggiungono alle poltrone da sottosegretario vacanti da un pezzo. La Lega potrebbe spuntare un altro tassello governativo, questa volta all’Agricoltura, area da sempre ambita dalla Lega (le quote latte...) che la rivendica fin dall’uscita di Luca Zaia. Difficile un ministro (qui sarebbe Federico Bricolo in pole position, «ha anche la faccia da agricoltore» scherza Bossi), perché ci sono i nuovi alleati della maggioranza da premiare (leggi: Saverio Romano). Più facile un sottosegretario leghista, e qui si scalda Sebastiano Fogliato, imprenditore agricolo, vice capogruppo della Lega alla Camera. Ma è una partita ancora del tutto aperta e incrociata con molte altre. Come aperta è ancora quella che riguarda Reguzzoni.

Ma ora è il momento di festeggiare, col federalismo passato nelle due Camere, storico cadeau da portare alla festa per i 25 anni della Lega sabato a Bergamo, con tutti i vertici della Lega. Per i regolamenti di conti c’è ancora tempo.

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