Alonso e Renault, trionfo dimezzato

La Formula 1 si chiede: «Se Michael fosse stato lì, come sarebbe finita?»

Alonso e Renault, trionfo dimezzato

nostro inviato

a Montecarlo

Ogni vittoria è sempre meritata. O meglio: è quasi sempre meritata. E questo è uno di quei casi. Perché l’armata Renault è da applausi: se li meritano la macchina missile, patron Briatore e quel fenomeno di Alonso, uno Schumi più giovane di 14 anni. Ma la sensazione di tutti è che, stavolta, la vittoria dell’armata franco-italico-spagnola sia stata un po’ grigia.
Perché c’è la faccenda Schumi a farle ombra, perché pronti e via non c’è più storia per i rivali ma tutti, dal primo all’ultimo giro, hanno pensato «e se Michael fosse stato lì?». Resta il fatto che Fernando è impeccabile, Raikkonen altrettanto salvo poi fare il pizzaiolo con il motore arrosto che pareva un forno a legna. Un bel duello lungo 51 giri. I doppiaggi e la safety car entrata per far spostare la Williams di Webber (anche lui con il motore cotto) quando era comodo terzo, non hanno alterato più di tanto i valori in pista. Magari la corsa è diventata un filo più complicata per Schumi e Fisico (a proposito, una furia il romano, alla fine sesto). Però quel dubbio che rode ha accompagnato le curve dei bolidi lungo il Principato. Se non altro perché, come nessuno ha la certezza che Schumi, sabato, si sia fermato apposta, nessuno sa davvero se Alonso dietro di lui con i parziali da pole avrebbe poi mantenuto lo stesso ritmo fino alla conclusione del giro. Magari, il miglior tempo gli sarebbe sfuggito per una qualche sbavatura nell’ultima parte del tracciato, chissà... E proprio per questo chissà, l’opera d’arte firmata ieri a Monaco dall’armata di patron Briatore sa un po’ meno di magia.
Un trionfo che tutto il team ha dedicato a Edouard Michelin (scomparso giovedì) e fa bene Alonso a dire «non avevo mai vinto in Spagna e l’ho fatto; non avevo mai trionfato qui e l’ho fatto, fra i due Gp, è questo quello che conta di più». E fa bene ad aggiungere: «Ho fatto un altro passo importante verso il mondiale». Considerazione sacrosanta: in effetti ha più di un motivo per gioire, visto che il vantaggio su Schumacher è salito a 21 punti. Lo sa bene Flavio Briatore che gongola e cerca di smorzare i toni sulla tempesta che anche lui ha contribuito a sollevare. «Bravo Alonso, ma grande Fisichella, un guerriero, come lo voglio io. Sento che a Silverstone potrebbe vincere lui...

Le polemiche su Michael? Basta, ha sbagliato a fare così, ha pagato, i giudici hanno deciso, tutti possono commettere errori, adesso pensiamo ad altro». Per esempio al mondiale? «Non è più vicino, mancano ancora tante gare, però conta conquistare una corsa come questa, che ti dà risalto ovunque nel mondo».

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