«Alta dirigente mobbizzata È scomoda e non allineata»

Dalla direzione della Edilizia monumentale del Comune al XVIII municipio, dove il centrosinistra l’accusa di non collaborare

Tutti contro una. O meglio, tutta la maggioranza di centrosinistra di un municipio (il XVIII), contro il direttore della Unità organizzativa tecnica, Lucia Funari, accusata di ostacolare l’iter burocratico degli uffici da lei diretti rallentando così la realizzazione di «progetti importanti» per la cittadinanza.
«Falsità - ribatte Alleanza nazionale -. Tutto nasce perché il direttore dell’Uot non vuole firmare documenti che avallerebbero un’illegalità: l’autorizzazione all’allaccio in fogna di lottizzazioni che risultano acquisite al patrimonio comunale per la lotta contro l’abusivismo». E così oggi l’intera vicenda sarà il tema di un consiglio municipale straordinario, richiesto dall’opposizione per far emergere eventuali responsabilità e per scoperchiare il presunto pentolone. Perché secondo le classiche voci di corridoio, dietro questa brutta storia si nasconderebbe la volontà di sostituire la Funari con altri dirigenti, meno esperti ma più in linea con i dettami dell’attuale amministrazione.
Un dirigente con un curriculum importante alle spalle, Lucia Funari: docente presso la facoltà di Architettura, per dodici anni a capo dell’Edilizia monumentale del Comune di Roma, più volte lodata dal sindaco Walter Veltroni, più volte intervistata dalle Tv nazionali. Poi, circa un anno fa, improvviso, il «declassamento» alla Uot del XVIII (Aurelio, Casalotti, Montespaccato, Boccea). Dove, come se non bastasse, «è ormai sottoposta a un vero e proprio mobbing da parte del presidente del municipio, Gianna Filardi (Pd) e dalla sua giunta», denunciano il consigliere comunale di An, Enrico Cavallari, e il consigliere municipale e presidente della commissione Trasparenza, Patrizio Veronelli (An).
«Dopo una lettera consegnata dal presidente del municipio ai consiglieri durante una seduta del Consiglio - spiega quest’ultimo - e letta pubblicamente durante lo stesso, in cui si accusa la Funari di comportamento non collaborativo e di palese ostruzionismo, ho ritenuto opportuno convocare una commissione che per oggetto aveva la situazione denunciata dalla Filardi, in modo tale da poter verificare entrambe le versioni».
Ma in commissione si presenta solo il direttore dell’Uot, mentre il presidente del XVIII dà forfait, declinando con una lettera l’invito per impegni istituzionali già presi e «perché - continua Veronelli - avrei dovuto concordare con lei sia il giorno che l’argomento della commissione, come previsto dall’articolo 29 del regolamento del decentramento amministrativo del 1999». Un regolamento, quest’ultimo, superato dalla successiva istituzione dei municipi.
L’audizione della Funari fa emergere così «situazioni paradossali, che provano come si stiano addossando al dirigente colpe smentite dai documenti prodotti in commissione».
«Esistono gli estremi - conclude Cavallari - per inviare tutto il fascicolo alla Procura della Repubblica.

Del resto l’intera vicenda, a partire dal declassamento della Funari dall’Edilizia monumentale del Comune alla dirigenza di una Uot municipale, lascia pensare a una punizione a danno di chi magari ha scoperchiato qualche pentola che non doveva essere aperta. E perché in XVIII si vuole gettare fango su un dirigente capace per favorire chi ha meno titoli per ricoprire la stessa posizione?». Una domanda che forse già oggi troverà qualche risposta.

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