
Adesso chiamatelo Signor Volley. Ferdinando De Giorgi è sempre più nella leggenda della pallavolo italiana e internazionale dopo il Mondiale 2025 conquistato alla guida della Nazionale maschile, ultima perla di una collezione di trofei da libri di storia. Quella di Fefé è la parabola di un fenomeno, da non confondere con quella del predestinato. Partito da Squinzano, provincia di Lecce, De Giorgi ha saputo imporsi ovunque e nonostante tutto: da giocatore, un fisico tutt'altro che statuario compensato da mani fatate e mente geniale; da allenatore, mangiando anche il pane duro delle serie minori dopo i primi successi, ritrovando la forza per tornare sul tetto del mondo.
Dei cinque Mondiali vinti dall'Italvolley maschile, Fefé ha in bacheca tutte le medaglie d'oro. In buona sostanza, quando la Nazionale ha vinto un titolo iridato, lui c'era. 330 presenze e tre ori mondiali consecutivi da palleggiatore della Generazione di Fenomeni di Velasco e Bebeto, che ha dominato il mondo negli anni Novanta. Poi i due trionfi di fila da tecnico, mettendo in pratica gli insegnamenti di Julio. Il filo azzurro si è riallacciato nell'estate del 2021, dopo i successi coi club. Chiamato a guidare il nuovo ciclo della Nazionale maschile, teoricamente all'insegna del rinnovamento e del ricambio generazionale, Fefé si è ritrovato a plasmare il rinascimento della pallavolo italiana. Oro all'Europeo al primo colpo, Mondiale l'anno successivo battendo a domicilio la Polonia. E se gli argenti all'Europeo 2023 e nella VNL 2025 sono sembrati premi di consolazione, il bis iridato nelle Filippine rappresenta un'impresa forse ancor più significativa.
Ferdinando è un vincente garbato: è pacato, serafico, signorile e equilibrato nella vittoria e nella sconfitta. Nei time-out non alza la voce ma invita alla calma, non dà la carica ma infonde tranquillità.
E proprio come quando inventava traiettorie impossibili sotto rete, sa trovare intuizioni geniali dalla panchina: da Romanò lanciato da semi sconosciuto nel tie break della finale dell'Europeo, fino ai turni in battuta di Sani che hanno sparigliato le carte nei quarti e in semifinale all'ultimo Mondiale.L'8 ottobre sarà al Quirinale con l'amico Velasco, per celebrare i successi delle Nazionali. Il maestro e l'allievo, ma ora il Signor Volley può sedersi allo stesso tavolo del suo mentore.