
I punti chiave
- Maria Basso ha studiato le finestre intelligenti
- Lyderic Bocquet e l'osmosi dell'acqua
- Virginia Venezia: il riuso delle sostanze di scarto
- Jeff Dahn: le batterie che durano 50 anni
- Shimaa Farag in Egitto «tratta» le acque reflue
- Asengo Gerardin Mabia. Dai rifiuti le bioplastiche
- Philippe Ciais, carbonio e cambiamenti climatici
Dalle batterie di nuova generazione che possono durare anche 50 anni all'energia osmotica e alle bioplastiche dai rifiuti agricoli: sono alcune delle innovazioni premiate ieri con l'Eni Award 2025, consegnati al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il Presidente del CdA di Eni Giuseppe Zafarana e dell'Ad di Eni Claudio Descalzi, ai ricercatori che stanno ridisegnando il futuro dell'energia e della sostenibilità. "L'Eni Award non è solo un riconoscimento: è un messaggio, che ci dice che credere nel futuro è possibile, che investire nella scienza è necessario, e che le persone sono la nostra risorsa più preziosa", ha detto Zafarana. Giunto alla sua diciassettesima edizione, il premio è considerato un punto di riferimento a livello internazionale e testimonia l'importanza che la ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica hanno per Eni e il suo impegno a favorire la sostenibilità e l'accesso all'energia, in accordo con i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Dalla sua istituzione nel 2008 le candidature sono state più di undicimila. La Commissione Scientifica, che valuta le ricerche presentate, è composta da scienziati che appartengono ai più avanzati istituti di ricerca a livello mondiale e negli anni ha visto la partecipazione di 6 Premi Nobel.
Oltre ai sette premi (nei box i dettagli) che riguardano Transizione Energetica, uno dei tre riconoscimenti principali, che valorizza le migliori innovazioni per la decarbonizzazione dell'attuale sistema energetico, Frontiere dell'Energia, per ricerche sulle fonti rinnovabili e sullo stoccaggio dell'energia, Soluzioni Ambientali Avanzate, dedicato a ricerche per la salvaguardia e l'uso sostenibile delle risorse naturali, Giovane Ricercatore dell'Anno e Giovani Talenti dall'Africa, premiati anche i tecnici e ricercatori di Eni nella sezione Eni for Innovation e tre start up.
"La ricerca non può rimanere confinata a livello accademico, misurando il proprio valore unicamente attraverso articoli e riconoscimenti - ha dichiarato l'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi alla cerimonia - Deve essere aiutata ad uscire dai laboratori, contaminarsi con il mondo produttivo, per creare sviluppo, innovazione e nuove realtà imprenditoriali che puntino su tecnologie impattanti". Una particolare attenzione deve essere dedicata secondo Descalzi, "alla crescita delle startup ad alto contenuto tecnologico che necessitano di un ambiente che accolga e valorizzi la loro energia, senza imbrigliarla in una moltitudine di regole e norme, ancora prima che queste imprese abbiano raggiunto la maturità. C'è una ragione evidente se la quota di startup europee tra i cosiddetti unicorni a livello globale, le società valutate almeno 1 miliardo di dollari, è scesa all'8%, mentre gli Stati Uniti contano per oltre il 60%".
Maria Basso ha studiato le finestre intelligenti
Svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università degli Studi di Padova. Ha studiato delle finestre intelligenti termocromiche: vengono realizzate con rivestimenti a base di biossido di vanadio che aiutano gli edifici a regolare passivamente la temperatura interna riducendo i costi energetici.
Lyderic Bocquet e l'osmosi dell'acqua
Lydéric Bocquet è Direttore della Ricerca presso il Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) e Professore Associato alla École Normale Supérieure (ENS). Premiato per i suoi eccezionali contributi per la raccolta dell'energia osmotica - fonte totalmente rinnovabile - che si ricava dalla differenza di salinità tra aqcua di mare e acqua dolce.
Virginia Venezia: il riuso delle sostanze di scarto
Virginia Venezia è assegnista di ricerca post-dottorato presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale (DICMaPI) dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. La sua ricerca vuole fornire soluzioni tecnologiche per trasformare i rifiuti in risorse preziose, sostenendo la transizione verso un'economia più sostenibile e circolare.
Jeff Dahn: le batterie che durano 50 anni
Jeff Dahn è Professore Emerito di Fisica e Scienze dell'Atmosfera presso la Dalhousie University in Canada e affiliato ai Dipartimenti di Ingegneria Meccanica, Chimica, di Processo e Scienze Applicate. Con il suo gruppo di ricerca lavorano da 17 anni nello stoccaggio energetico, con l'obiettivo di sviluppare batterie agli ioni di litio e di sodio capaci di durare anche 50 anni.
Shimaa Farag in Egitto «tratta» le acque reflue
Shimaa Farag Ahmed è una specialista affermata in Microbiologia Molecolare e Biotecnologia con oltre undici anni di esperienza. Attualmente è dottoranda e assistente alla ricerca/didattica all'American University in Cairo (AUC). Nella sua ricerca mira a fornire una soluzione innovativa, ecologica e economica per trasformare le acque reflue in Egitto, specie per la rimozione di metalli pesanti e antibiotici.
Asengo Gerardin Mabia. Dai rifiuti le bioplastiche
Gerardin A. Mabia è dottorando presso l'Institut National Polytechnique Félix Houphouët-Boigny in Costa d'Avorio, all'interno dell'Africa Centre of Excellence for Waste Valorization into High Added-Value Products (CEA-VALOPRO). La sua ricerca si concentra sulla trasformazione della melassa di canna da zucchero e delle bucce di cacao, comuni residui agricoli in Costa d'Avorio, in una plastica biodegradabile.
Philippe Ciais, carbonio e cambiamenti climatici
Philippe Ciais è un ricercatore di fama internazionale che studia il ciclo globale del carbonio e il suo ruolo nel cambiamento climatico, sviluppando modelli per monitorare e ridurre le emissioni di gas serra.
Lavora presso il Laboratoire des Sciences du Climat et de l'Environnement in Francia, vicino a Parigi. Autore di oltre mille pubblicazioni, figura tra l'1% degli scienziati più citati nei campi delle Geoscienze e dell'Ecologia.