Due vasche ellittiche a dividere gli spazi, 5mila metri quadrati di aiuole, si entra attraversando fino in fondo il cortile dellAccademia di Brera, oppure entrando da via Fiori Oscuri 4. È lorto botanico creato dai gesuiti, lo stesso che Maria Teresa dAustria ha voluto nel cuore della città, nel 1774, con 300 specie di piante. Era unaula didattica, indispensabile a studenti e professori di botanica. È diventata in seguito un monumento storico per mostrare ai giovani come si insegnavano un tempo le scienze. Abbandonato per decenni allincuria e alle ortiche, riaperto al pubblico nel 1998, ristrutturato nel 2001 ma rimasto ancora nellombra, come un gioiello in cassaforte.
Ora che sta per esplodere la primavera il presidente degli Amici di Brera, Aldo Bassetti, ha annunciato che «anche lorto botanico vivrà di linfa nuova» recuperando la sua identità, di museo allaperto e conquistando svariate iniziative collaterali, espositive, didattiche, estetiche. «Dopo lestate sarà possibile ammirarlo nella nuova versione - ha annunciato Bassetti -. Le visite saranno gratuite, bisognerà solo rispettare gli orari».
La scossa che riceverà questo giardino storico dipende dalla sinergia di vari enti: lUniversità Statale (per il progetto), Orticola (per le forniture di piante e la collaborazione tecnica), il Rotary Milano Brera (per i fondi), la biblioteca Braidense e la Pinacoteca (per i testi e i quadri che verranno di volta in volta scelti a valorizzare il cammino espositivo). «Il nuovo progetto rispetta e valorizza il contesto dellorto - spiega Carlo Soave delegato rettorale agli orti botanici dellUniversità degli Studi -. Questo è un giardino che sorge ai piedi della Pinacoteca, accanto alla Braidense, allinterno dellAccademia. Proporremo dei percorsi tematici».
Le piante sono così suddivise, la flora del bosco è nella parte più ombrosa, lì spuntano bucanevi, anemoni, primule, polmonarie. Verrà illustrato come riescono queste specie a crescere con poca luce. Poi le piante tintorie, il cosmos per il giallo e lisatis per il blu, «mostreremo gli arazzi che hanno beneficiato di queste tinte. Affiancheremo qualche ricerca nuova, daremo spunti al pubblico, ci chiederemo ad esempio, a cosa servono i colori sgargianti alle piante stesse, se solo per la fotosintesi o se cè dellaltro». Poi la sezione delle piante officinali, voluta da Maria Teresa, e in continua crescita. «La parte centrale del giardino sarà destinata allesposizione - illustra Soave -. Il nostro dipartimento di Biologia ha a disposizione 600 tavole da parete provenienti dalla scuola di Agricoltura di Milano, quando non esistevano le diapositive cerano i disegnatori scientifici».
Unaltra chicca, loasi di Brera guadagnerà 1.654 modelli di frutti in cera della seconda metà dellOttocento della collezione Garnier Valletti e le sezioni dei fusti di legno della collezione Hermann Nordlinger, utili a conoscere la struttura cellulare degli alberi. «Il pubblico qui non guarderà solo le piante fiorite - si augura il professore -, ma si chinerà a osservare i particolari al microscopio.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.