Ammanettato a Malpensa il pedofilo scoperto dalle telecamere delle Iene

Pedinato per due anni da un agente, ieri stava salendo sul volo per la Thailandia

Un uomo qualunque, sulla cinquantina, nato a Verona, ma da sempre a Milano. Magari privo di una grande personalità, ma dall’apparenza anonima e innocua, tanto che - essendo senza casa - veniva ospitato senza problemi da amici nell’hinterland dove viveva facendo lavoretti saltuari e poco impegnativi, come il custode. Guardandolo e parlando con lui non si sarebbe nemmeno immaginato, insomma, di trovarsi dinnanzi a un pedofilo, disposto a vivere un’esistenza senza scopi o ambizioni particolari in Italia pur di passare almeno 8 mesi l’anno tra la Thailandia e la Cambogia in cerca di minorenni con i quali soddisfare i propri desideri deviati e racimolare contatti per avviare una sorta di «business del sesso» che aveva in mente da un po’. «Affari», per fortuna, stroncati sul nascere.
Ad assicurarlo alla giustizia con l’accusa di violenza sessuale sui minori (la legge italiana la riconosce anche se il reato è stato commesso solo all’estero, ndr) e detenzione di materiale pedopornografico, ci hanno pensato ieri gli investigatori della squadra informatica della polizia postale. Un’indagine durata due anni, durante i quali un poliziotto sotto copertura si è conquistato la fiducia del pedofilo fingendo di condividerne gli interessi incontrandolo in Italia e tenendo i contatti per telefono mentre l’uomo viaggiava tra la Thailandia e la Cambogia alla ricerca di giovani vittime. Ieri il fermo proprio mentre stava raggiungendo la Malpensa per imbarcarsi su un volo per la Thailandia. In quel Paese il «nostro» ormai era di casa. E aveva affittato anche un appartamentino dove intratteneva i suoi giovanissimi ospiti a pagamento senza dare però troppo nell’occhio, visto che la legge, anche da quelle parti, è severissima per reati come questi.
E per giunta l’italiano arrestato ieri era già stato ripreso, quando le indagini della Polposta erano ancora in corso, dalle telecamere della trasmissione di Mediaset «Le Iene». Fatto che ultimamente non gli aveva impedito di allargare i suoi interessi. Durante i soggiorni in Oriente, infatti, era riuscito a fare un vero album fotografico con foto di minori, maschi e femmine, nudi e in pose provocatorie.

Bambini da scegliere, per chi li avesse voluti per sé. «L’idea era di proporre l’album ad eventuali conoscenti che, una volta qui, gli avessero palesato il loro interesse per quel genere di materiale “umano”» conclude la polizia.

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