Anche la Luiss sedotta dal «mercato» dell’arte

Poche certezze ha il Belpaese. Una su tutte la leadership del suo patrimonio culturale che rappresenta il 70 per cento di quello mondiale e che, secondo un’indagine di Unioncamere, è custodito in 3.800 musei e in 1.800 aree archeologiche. Ma per conservare questo primato occorre approcciare l’arte con professionalità sempre maggiore. Con questo obiettivo nasce il Master of Art dove almeno trenta giovani laureati avranno la possibilità di diventare figure professionali capaci di gestire diversi aspetti dei processi artistici: dall’allestimento di mostre, all’organizzazione di eventi culturali, dalla catalogazione e archiviazione di collezioni private e pubbliche, all’uso e alla progettazione di software e applicazioni di guida ai musei in multipiattaforma, senza dimenticare l’editing e la redazione di cataloghi.
Una «rivoluzione» insomma per il professionista dell’arte che fino a oggi è stato fossilizzato in poche figure. «L’idea - precisa il presidente della Luiss, Luca Cordero di Montezemolo - è formare manager dell’organizzazione della cultura: persone in grado di muoversi come professionisti nella gestione degli eventi, delle mostre, delle case d'asta e delle collezioni d’arte».
In più il master coniuga non solo due anime, quella manageriale e quella creativa, ma anche due settori, quello pubblico (con la partecipazione del Mibac) e quello privato (rappresentato dalla Luiss). «Questo progetto - spiega il ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Sandro Bondi - rappresenta una grande alleanza tra economia e cultura, il tutto dedicato a laureati che puntano a diventare professionisti di un mercato che non conosce crisi ma che è ancora privo di risorse umane preparate».
È un master lungo (durerà 12 mesi) quello organizzato dalla Business School della Luiss che prevede 22 diversi insegnamenti con 540 lezioni in aula arricchite da alcune sezioni pratiche con esperti del mondo dell’arte. In più gli allievi saranno anche impegnati con un «Progetto Mostra»: dovranno cioè cimentarsi nella realizzazione di una vera e propria esposizione tematica che verrà ospitata in un museo romano e ovviamente aperta al pubblico.


A evidenziarne poi le chance lavorative è il direttore del master Roberto Cotroneo: «Un dato preciso deve far riflettere dal 2001 al 2006 l’occupazione nel mondo dell’arte è cresciuta del 2, 9 % contro l’1,3% degli altri settori. Quel che resta da fare quindi è dare agli impiegati una buona base culturale».

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