Anche motoscafi e trattori entrano nel decreto incentivi

Motoscafi e trattori: queste le novità che saranno inserite nel prossimo decreto sugli incentivi fiscali, per una cifra di circa 350 milioni di euro, che sarà esaminato dal Consiglio dei ministri venerdì prossimo.
Lo afferma il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, che a Napoli ha incontrato proprio i settori interessati, al salone «Nauticsud» prima e alla Coldiretti poi. «Stiamo lavorando con il ministero dell’Economia sul testo, che è complicato - dice - dobbiamo indirizzare le risorse disponibili ad incentivare il consumo dei settori maggiormente in crisi e anche rendere efficaci alcune risorse economiche per le aree industriali di crisi. Pensiamo di essere pronti per il Consiglio di venerdì».
«Abbiamo ritenuto - prosegue il ministro - di dare incentivi a quei settori che sono in crisi e non hanno avuto aiuti negli anni precedenti. Qualcosa tra questi incentivi ci sarà anche per il settore della nautica», compresa «la costruzione di porti e marine nel Sud d’Italia, che sono fondamentali per la crescita del turismo e del settore nautico industriale».
Questo è uno dei tre punti che il governo dedica al settore e che comprende anche alcune semplificazioni del codice di navigazione e incentivi su stampi in vetroresina e fuoribordo «che hanno avuto maggiori crisi in questi anni», specifica il ministro.
Inoltre nel decreto «ci sarà una parte consistente per i macchinari agricoli. Questo significa non solo attenzione al settore ma è un aiuto al miglioramento della qualità della produzione». La rottamazione, in effetti, si rende sempre più necessaria a fronte di un parco macchine sui campi a dir poco obsoleto, e di conseguenza poco sicuro, come confermano i dati preoccupanti sugli incidenti sul lavoro in agricoltura. Su un milione e mezzo di trattori, il 75% ha almeno più di 20 anni e molti, ancora in circolazione, hanno dai 30 ai 40 anni. Ora «tutto sembra lasciar intendere che la cosa vada nella direzione giusta ma è evidente che sono stati fatti abbastanza danni». È il commento a caldo di Massimo Goldoni, presidente di Unacoma, l’Unione nazionale costruttori macchine agricole, aderente a Confindustria. Il clima di attesa che si è creato prima sulla finanziaria e poi sugli incentivi per la rottamazione ha contribuito infatti a frenare le vendite della meccanica agricola, che nei primi due mesi del 2010 hanno registrato un calo del 20 per cento.
Stagnano nell’attesa anche le vendite dell’arredo, che, per quanto riguarda gli incentivi, dovrebbe prevedere un sostegno a elettrodomestici e cucine componibili. «Troppo poco - commenta il presidente di Federlegno, Rosario Messina - per un settore così importante per il made in Italy: non basta a spingere i consumi, anche perché rispetto alle prime indicazioni il fondo destinato complessivamente agli incentivi si è drasticamente ridotto, deludendo le aspettative di produttori e consumatori». Per il settore tessile, altra voce chiave del made in Italy, gli incentivi dovrebbero riguardare la «rottamazione» degli arredi alberghieri.
Escluse le auto ma «Pomigliano avrà prospettive di sviluppo», afferma Scajola.

È invece probabile un sostegno alle due ruote: «La nostra proposta - spiega Claudio De Viti, responsabile settore moto Confindustria-Ancma - è di legare il contributo ad una percentuale sul prezzo di listino, in modo da valorizzare le tecnologie più innovative e non i prodotti low cost d’importazione, come è successo l’anno scorso quando l’incentivo era in cifra fissa».

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