«Non abbiamo chiuso e non chiudiamo le porte a nessuno». Letizia Moratti per ora non cambia rotta. Anche dopo il voto di fiducia al governo rilancia quel laboratorio di alleanze allargato anche a Fli che aveva proposto dopo lo strappo di Fini (e mettendosi in attrito con gli ex An). Ma dai due futuristi di Palazzo Marino, Manfredi Palmeri e Barbara Ciabò, ieri la risposta è stata una chiusura secca: per la prima volta hanno votato con lopposizione su un emendamento al bilancio di assestamento. Un brutto segnale, visto che lunedì approda in consiglio la manovra 2011 del Comune e i tempi per votarla entro fine anno scongiurando lesercizio provvisorio sono strettissimi. Dora in poi, ha avvertito la consigliera Ciabò, «Fli non garantirà più numero legale e voti sulle delibere». Per Palmeri, che è coordinatore cittadino dei finiani ma anche presidente dellaula, il Pdl è tornato subito a chiedere le dimissioni.
Capitolo diverso (per ora) llUdc. Ieri la Moratti ha citato ad esempio Palazzo Marino dove il partito di Casini governa dal 2006 con Pdl e Lega e la coalizione allargata «già sta funzionando bene, sia a livello di giunta che di consiglio». Confida nel bis per il 2011, ma tutto dipenderà dal quadro nazionale.
Anche a Palazzo Marino il ribaltone dei finiani «Votiamo con la sinistra»
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