Anche Rifondazione contro l’Ici: «È uno scandalo»

(...) di aumenti è andata a parare proprio su quella più salata. «L'obiettivo che perseguiamo - continua il Sindaco -, è mantenere inalterate le spese sociali. Rispetto al bilancio preventivo del 2005 abbiamo uno sfalsamento in meno di circa 46 milioni di euro, di cui 25 milioni sono quelli che lo Stato ci ha fatto mancare a causa dei tagli che ha inferto ai Comuni e gli altri 20 sono legati ai maggiori oneri». Sotto l'albero di Natale quindi, volenti o nolenti, i genovesi si troveranno questo «pacco Ici» accompagnato dal bigliettino di auguri del Comune di Genova. «Le abitazioni prima casa che erano 5,8 per mille passano al 6,2 - spiega l'Assessore al Bilancio Luigi Liccardo - e la detrazione sulla prima casa che era di 155 euro è ridotta a 104. Non viene cambiata l'aliquota per le abitazioni locate con contratti convenzionati con la proprietà edilizia e le associazioni di categoria, così come non varia l'aliquota del 2 per mille per le nuove iniziative imprenditoriali sia commerciali che industriali. Restano anche inalterati i 310 euro di riduzione, dati ai pensionati con reddito minimo». Una doccia gelata per i genovesi che amaramente vedranno aumentare la tanto odiata tassa comunale sul patrimonio. Il Sindaco punta il dito sul Governo colpevole, a suo giudizio, di aver tagliato importanti risorse al Comune. «Se lo Stato si ravvede - commenta Pericu -, allora anche noi ci rimangiamo con gioia questa manovra sull'imposta comunale». Una decisione sofferta a detta del Sindaco che continua a sostenere, nonostante l'aumento, che l'Ici è un'imposta ingiusta perché chiede lo stesso sacrificio sia a chi ha un reddito basso sia a chi lo ha alto. «Dobbiamo necessariamente preparare il bilancio entro febbraio - continua Pericu -, ma ci sembrava giusto non fare questa operazione all'ultimo minuto. In sostanza per un'abitazione media di categoria A3 l'aumento si aggirerà attorno ai 70 - 90 euro». L'Assessore Liccardo si rammarica del fatto che Genova con questa operazione sull'Ici non resterà in linea con le altre città d'Italia. «Fino ad oggi il capoluogo ligure poteva anche avere l'aliquota del 5,8 per mille più alta rispetto alle maggiori città italiane, ma aveva la detrazione del 155 più elevata delle altre. È ovvio però che con questa manovra l'imposta sul patrimonio del nostro Comune otterrà un triste primato, purtroppo a sfavore del cittadino genovese». La notizia della stangata firmata Ici è arrivata veloce e violenta agli orecchi dei consiglieri riuniti nella sala rossa di Tursi. L'opposizione indignata risponde per bocca di Aldo Praticò di Alleanza Nazionale: «Chi ci rimette sono sempre i cittadini - tuona -. Potrei giustificare gli aumenti solo se ci fossero più servizi, invece ovunque ci s'imbatte nel più completo degrado». Anche Rifondazione Comunista si schiera contro la Giunta. «È uno scandalo - insiste Patrizia Poselli -. Mi dispiace poi, che noi consiglieri comunali veniamo a conoscenza di queste manovre solo tramite i giornali e non per bocca degli assessori o del Sindaco». L'azzurro Roberto Cassinelli, commissario cittadino di Forza Italia, grida allo scandalo e si rammarica che la Giunta dia la colpa al Governo e non agli sprechi che quotidianamente sono sotto gli occhi dei genovesi, primo fra tutti il buco legato all'azienda del trasporto pubblico locale.

Al coro di proteste si associa anche Gianni Bernabò Brea (An): «In una città in sofferenza, in cui moltissime famiglie, anche borghesi, fanno fatica ad arrivare a fine mese e dove tanto è diffusa la proprietà immobiliare, l’incremento dell’Ici porterà sicuramente decine di milioni di euro alle casse comunali, ma darà un’ulteriore mazzata al bilancio delle famiglie ed al piccolo e medio commercio».
Dunque mancano solamente undici giorni a Natale ma Tursi ha già recapitato a tutti i genovesi il suo nuovo e costoso regalo.

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