RomaIl volto di un giovane uomo: occhi chiari, capelli lunghi, una rada barbetta, lo sguardo intenso. Un giovane sconosciuto. Eppure dallaria familiare. Estremamente familiare. «Chi era quelluomo? Spuntava, appena visibile, fra le righe manoscritte di un quaderno di Leonardo, il cosiddetto Codice del volo degli uccelli - racconta Piero Angela -. Il genio toscano aveva evidentemente riutilizzato quel foglio, scrivendoci sopra. Ma il ritratto si notava ancora». Chi era quelluomo? Stasera, su Raitre alle 21.30, nel corso di Ulisse, la sorprendente rivelazione. Piero Angela ha scoperto quello che molto probabilmente è un autoritratto giovanile dello stesso Leonardo Da Vinci. Fino ad oggi sconosciuto, perché quasi invisibile. E, dopo cinque secoli, miracolosamente recuperato.
«Tutto è cominciato a casa del professor Carlo Pedretti, uno dei massimi esperti leonardeschi al mondo - racconta, emozionatissimo, il giornalista -. Sfogliavo le pagine riprodotte in facsimile del Codice; quando sotto le righe tracciate da Leonardo ho notato il naso rosso (perché disegnato in sanguigna) di un volto maschile. Pensai subito che coi sistemi dei computer doggi si sarebbe potuto farlo riemergere: bisognava virare una ad una le righe nere in bianco, quindi cambiarle nel colore della carta originale, e riallacciare fra loro, col colore originale dellinchiostro, le linee del ritratto. Un lavoro immane, che il tecnico Giovanni Stillitano ha compiuto in due mesi presso i laboratori grafici della Rai». Ma che infine ha fatto tornare alla luce un volto che mozza il fiato. Occhi chiari, sopracciglia spioventi, naso lungo con la gobba, piega amara della bocca: tutto esattamente identico allarcinoto autoritratto di Leonardo anziano. Ma con ventanni di meno. «Allora, grazie ad ulteriori elaborazioni elettroniche, abbiamo provato ad invecchiare questo giovane viso, e a ringiovanire quello anziano. Giudicheranno i telespettatori; ma secondo noi si tratta certamente della stessa persona».
E non è finita: scrupoloso come sempre, Angela ha voluto sottoporre le proprie indagini allesame oggettivo del chirurgo maxillo-facciale del Policlinico di Roma Umberto I, Giorgio Iannetti (che afferma lassoluta verosimiglianza del raffronto) e del tenente colonnello dei Ris di Roma, esperto in ricostruzioni virtuali dei volti, Luigi Ripani (che ha espresso un giudizio di «compatibilità» fra le due immagini). Buon ultimo, il professore Pedretti ha dichiarato: «Sono perfettamente convinto che si tratti di un autoritratto di Leonardo. Mi sento facile profeta nel predire che questa sarà una delle acquisizioni più importanti, nello studio del genio vinciano».
Non è possibile, almeno per ora, stabilire letà del giovane sconosciuto: «Il foglio riciclato da Leonardo appartiene ad un gruppo di otto, rilegati al centro del Codice. Un altro disegno, quello di una foglia di gelsomoro (albero che compariva nello stemma di Ludovico il Moro) potrebbe farli datare tra il 1482 e il 1499. Ma non conoscendo con certezza lanno dellautoritratto anziano, non possiamo calcolare quanto tempo li separa».
Più che scoperta, quella di Angela è, precisamente, un «recupero» (tentato dallo stesso Pedretti nel 1975, senza però che la tecnologia di allora lo consentisse); ma ha sollevato unanaloga ondata di emozione. Il direttore generale della Rai, Cappon, lo definisce senza mezzi termini «un vero e proprio evento».
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