Anteprima di Paganiniana

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Chiara Ennas

È intensissimo il programma previsto per le anteprime di domani e del 30 maggio della Paganiniana, che si svolgerà fra ottobre e novembre prossimi.
I protagonisti di questi due giorni sono Lenuta Ciulei, Leonidas Kavakos - entrambi violinisti -, Marco Grisanti e Denes Varjon, pianisti, e tutti e quattro celebri virtuosi a livello mondiale, e anche «vecchie conoscenze» della competizione dedicata a Niccolò Paganini: Kavakos e Ciulei sono stati infatti vincitori rispettivamente nel 1988 e nel 1976 del prestigioso premio.
Domani, presso la Casa Paganini, si esibiranno Ciulei e Grisanti. La prima suona il violino da quando era una bambina di 5 anni, iniziando la sua carriera quattro ani più tardi nel paese natale, la Romania, e continuandola nei luoghi più prestigiosi del mondo: al palazzo dell’Onu di Ginevra, in tantissime orchestre e anche davanti alla famiglia reale spagnola al Teatro Real di Madrid. Grisanti invece si è esibito a fianco di artisti quali Uto Ughi, Sayaka e Feliz Ayo. Insieme suoneranno la Tartiniana per violino e pianoforte di Dallapiccola; la sonata op. 47 «a Kreutzer» di Beethoven, «God save the Queen» firmata da Paganini; di Debussy è invece la sonata per violino e pianoforte, per i quali sono anche state scritte da Ravel -l’autore del celeberrimo Bolero- le «Tzigane».
Lunedì 30 invece, al Teatro Carlo Felice, sarà la volta di Kavakos e di Varjon. Leonidas, già protagonista d’eccezione della Paganiniana del 2003, è uno dei virtuosi del violino più corteggiato da teatri e orchestre di tutto il mondo, ma il suo cuore appartiene indissolubilmente alla Grecia, che l’ha visto muovere i primi passi al conservatorio e fondare del Ciclo per musica da camera. Vincitore di un numero impressionante di premi, ha l’onore di suonare lo Stradivari «Falmouth» del 1692. Il suo collega Varjon è un attivissimo musicista da camera, con numerose registrazioni e premi alle spalle, nonchè docente dal 1994 -soli tre anni dopo aver ottenuto il diploma- presso l’Accademia musicale di Budapest. Insieme saranno gli interpreti di ben due capolavori di Beethoven: la sonata «Primavera» e quella «a Kreutzer», già protagonista il 27; e inoltre la Fantasia in do maggiore D 934 di Shubert.


Vista la presenza di tanto illustri autori ed esecutori, quindi, non si può fare altro che accettare l’invito della Gog, la Giovine Orchestra Genovese che presentarà lunedì prossimo il suo programma, e del Carlo Felice a non lasciarsi sfuggire un’occasione così magica.

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