da Roma
È fatta. Per il procuratore capo di Palermo, Piero Grasso, scatta il semaro verde per la direzione della procura nazionale antimafia. Il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, si legge in una nota del dicastero di via Arenula, ha firmato il «concerto per il conferimento dellufficio direttivo di Procuratore Nazionale Antimafia in favore del dottor Piero Grasso» dando così parere favorevole allindicazione espressa dal consiglio superiore della magistratura circa il successore di Pier Luigi Vigna, che è andato in pensione dopo otto anni e mezzo di servizio alla procura nazionale antimafia. A sostituirlo sarà quindi Piero Grasso, magistrato dal 1969 e già consulente per la commissione parlamentare antimafia.
Il via libera allormai ex numero uno della procura di Palermo è arrivato il 27 settembre con cinque voti a favore e un astenuto nella commissione incarichi direttivi del Csm, che difatti ha proposto Grasso.
Sulla «Pna» numerose sono state le polemiche nei mesi scorsi, dopo che lemendamento del senatore di An Luigi Bobbio alla riforma dellordinamento giudiziario ha introdotto limiti di età «stringenti» per i magistrati che chiedono di ottenere un incarico direttivo. Il limite di età è di 66 anni per il merito, di 68 per i magistrati di legittimità.
Con questa norma il procuratore generale di Torino, Giancarlo Caselli, che fino a un po di tempo fa non nascondeva le sue ambizioni per il posto di procuratore nazionale Antimafia, dopo il pensionamento di Piero Luigi Vigna, non possiede più i requisiti per poter ottenere questo posto, avendo compiuto già 66 anni.
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