Tra Apple e Microsoft ora è guerra di malelingue

Bill Gates a Jobs: «Sono andato in banca per un prestito». Jobs: «A che ti serve?». Gates: «Ma non per me, è alla banca che serve un prestito». È una delle tante storielle che circolano in rete sulle due icone dell’era tecnologica. Divertente, ma con un difetto: il dialogo tra i due langue, visto che si detestano cordialmente da trent’anni.
Bisogna capirli, in fondo sono due arzilli vecchietti. Bill Gates è in pensione già da due anni e come una qualunque signora di buona società, si dedica alla beneficenza a tempo pieno. Fatte le debite proporzioni naturalmente, visto che la sua Fondazione gestisce un’elemosina da 30 miliardi di dollari. Steve Jobs ha da poco superato una grave malattia e ha da poco girato la boa dei 55 anni. Tremonti lo farebbe lavorare ancora a lungo, ma nella Silicon Valley a quell’età di solito si è pronti per il museo.
Il fatto è che le rispettive aziende ormai sono abituate a guardarsi in cagnesco, dopo anni di competizione a colpi di innovazioni tecnologiche, alleanze strategiche, manovre finanziarie, mosse di marketing. Negli anni 90, dopo essere tornato alla guida di Apple, Jobs dovette recitare la parte del comprimario, all’ombra del monopolio Microsoft sui computer. Dal 2001 in poi la partita si è ribaltata: prima il lancio dell’iPod, poi quello dell’iPhone, hanno regalato il possesso palla alla squadra della mela morsicata. Così Jobs si è costruito la fama del genio del marketing che detta le tendenze e Microsoft si è ritrovata nella parte del colosso goffo e immobile.
Ovvio che la guerra non si fermi. Anzi, prosegue con l’arma finale: la calunnia. Che se una volta era un venticello, nell’era di internet ci mette niente a diventare un tifone. Giorni fa, in pieno «Antenna-gate», quando il mondo hi tech ha acceso un faro su Apple per l’inghippo dell’iPhone 4 che perdeva il segnale, a Redmond, nella sede di Microsoft, si sono voluti prendere la rivincita. E hanno fatto trapelare un commento da serpi: «L’iPhone 4 è il Windows Vista di Apple», riferendosi al sistema operativo Microsoft che è stato accolto come una maledizione dal mondo dei computeromani. Insomma, finalmente anche quei fighetti fanno una figuraccia, hanno pensato, e detto gli uomini di Gates, buttando là anche una serie di critiche all’iPad e facendo notare che con i nuovi telefonini Windows Phone 7 «non devi preoccuparti di come li impugni», sottintentendo che con iPhone invece...
La risposta è arrivata a stretto giro di malalingua. Su «Mashable», un sito di informazione tecnologica che si occupa molto di Apple ha fatto le pulci a Microsoft raccogliendo un decalogo di «fatti che la rendono più simpatica». In realtà, sono piccoli aneddoti un po’ strampalati, alcuni dei quali danno un’idea un po’ ridicola della casa di Redmond. Come il fatto che la domanda tipo nei colloqui di lavoro alla Microsoft è «Perché i tombini sono rotondi»? Oppure che da quando è nata, l’azienda di Redmond combatte una guerra senza quartiere contro in conigli che infestano l’area. E alla fine starebbero vincendo i conigli. O infine si ironizza sull’alimentazione dei «nerd» adepti di Bill Gates: prevalentemente mangiano pizza e, essendo gratis le bibite nei campus Microsoft, prevalentmente bevono latte e succo d’arancia. Inoltre, per festeggiare l’anniversario dell’assunzione, offrono ai colleghi mezzo chilo di cioccolata M&Ms per ogni di assunzione, i bambinoni.
E pensare che di recente le due compagnie erano orientate ad allearsi contro la vera comune minaccia: quei geniacci di Google, i cui capi sono due freschi ragazzini e hanno tutto il futuro davanti. Del resto il prossimo campo di battaglia sono i telefonini, la tecnologia più capillare sul pianeta. Ed ecco perché Apple ha pensato di installare sui propri apparecchi Bing, il motore di ricerca di Microsoft, al posto di Google.

Ma una notizia attesa dai mercati ha riacceso la vecchia inimicizia: Apple annuncerà in queste ore che nel terzo quadrimestre ha superato il fatturato di Microsoft. E certi sgarri fanno ancora male, anche tra pensionati.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica