Stefania Malacrida
Avere un figlio con difficoltà psichiche. Curarlo con tutto lamore possibile. Ma letà avanza, e un interrogativo si fa sempre più angoscioso: «Dopo di noi?» Una domanda che per i trenta genitori soci della cooperativa Pionieri è diventata un progetto concreto. Reale come i mattoni della casa inaugurata ieri in via Bellarmino per dieci dei loro «ragazzi». Una comunità-alloggio che vede la presenza di educatori, operatori sociali e medici, con tutti i vantaggi che ne derivano. Economici innanzitutto, visto che il costo dellassistenza è diviso per più famiglie. Ma lambizione del progetto è anche quella di allontanare genitori e figli quel tanto che basta per incoraggiare un minimo di autonomia reciproca. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) vediamo realizzato un sogno - ha detto il presidente di Case-Pionieri Antonio Cirmi -: quello di consentire ai nostri figli e parenti disabili di esprimere appieno la propria individualità e mettersi alla prova anche in nostra assenza».
Luminosa, accogliente, la casa, su due piani, profuma del legno dei parquet. Stanzette dai colori fiabeschi, finestre adorne di tende candide. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza di tutti i soci del sodalizio e dellassessore comunale alle Politiche sociali Tiziana Maiolo, sostenitrice del progetto fin dallinizio. Tra i finanziatori diretti però Palazzo Marino non figura. La ristrutturazione dello stabile, costata 750mila euro, si deve agli sforzi dei genitori e al contributo di Fondazione Cariplo, Regione e dei numerosi sponsor legati al mondo del volontariato. Ma adesso ci sono anche le spese di gestione, stimate in 90 euro al giorno per ogni inquilino. «È ora che il Comune entri in scena» esorta Cirmi. «Farò il possibile perché si stipuli una convenzione» ha risposto Maiolo.
Laltra strada è quella dellaccreditamento da parte della Regione. Domani si vedrà. Per il momento in via Bellarmino si festeggia una vittoria, che corona anni di corsa a ostacoli burocratici e di caccia ai finanziamenti. Ma anche anni di battaglie contro un nemico più subdolo: la tentazione di chiudersi nello sconforto.
Apre la comunità alloggio ideata da genitori
Lo stabile, in via Bellarmino, ospiterà dieci disabili psichici. Aiuti anche dalla Regione
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