Chiara Campo
Palazzo Marino sceglie la linea dura. L’obiettivo è aprire - finalmente - entro la prossima primavera i cantieri per il Museo del Novecento all’Arengario, e per stringere i tempi ieri la giunta ha deciso di dichiarare i lavori «di pubblica utilità, urgenti e indifferibili». Un passaggio legale per obbligare i privati che si oppongono al trasferimento, la storica gelateria Viel, aperta al piano terra in via Marconi dal 1948, e la galleria d’arte Ars Italica a liberare gli spazi entro e non oltre sessanta giorni. Già trovato un accordo «pacifico», invece, con gli altri «inquilini» dell’Arengario: l’Ente provinciale per il turismo si sposterà entro dicembre nell’ex albergo diurno Cobianchi, non appena cioè saranno terminati i lavori dei locali in stile liberty, mentre entro marzo traslocheranno gli uffici di MilanoSport situati al primo piano dell’Arengario e per i quali è in fase di valutazione l’offerta di spazi alternativi, in attesa della definitiva ristrutturazione dell’ex piscina Cozzi.
«L’avvio del progetto - spiega il vicesindaco Riccardo De Corato - è bloccato da due anni da un paio di privati che si rifiutano di liberare i locali e ai quali abbiamo anche offerto delle alternative. Ma con la dichiarazione di pubblica utilità, che si attua in presenza di gravi motivi, si effettua un’espropriazione vera e propria: anche se faranno ricorso al Tar, insomma, le aree dovranno comunque essere lasciate libere, quindi entro 60 giorni al massimo».
E non si è fatta attendere la reazione di uno dei protagonisti chiamati in causa, la gelateria Viel: «Siamo pronti a far ricorso se il Comune non dimostrerà l'intenzione di aprire una trattativa seria - annuncia il titolare Domenico Viel -. Si parla di tutelare i negozi storici e poi alla prova dei fatti questo non avviene. Dal giudice abbiamo ottenuto il permesso a restare fino al 2007. Se ora il Comune decide di farci andare via deve offrirci soluzioni alternative, altrimenti siamo pronti a tornare in tribunale». Già in passato, infatti, Viel aveva fatto ricorso contro il Comune ottenendo una proroga sulla possibilità di continuare a occupare i locali.
Il progetto definitivo del museo del Novecento, approvato due anni fa e affidato all’architetto Italo Rota, vincitore nel 2001 del concorso internazionale di progettazione promosso dal Comune, costerà circa 27 milioni di euro e accoglierà la collezione civica di arte moderna e contemporanea.
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