Martha Argerich, pianista inarrivabile per intuito classico e talento ardente, da tempo riunisce artisti di alto livello e ragazzi di grandi qualità, offrendo la fragranza, la tensione drammatica, il piacere di suonare con lei. Nei giorni scorsi a Lugano, fra laltro, con altri tre pianisti ha eseguito le Stagioni di Vivaldi trascritte gradevolmente da Nicolas Economou: e nellarmonia generale, governata da Diego Fasolis, il suo magico tocco era però inconfondibile. Da sola, in un concerto dedicato ai bambini, ha tratto le Scene infantili dalla memoria sua e di Schumann, libera e stupefatta.
In quella sera si è anche ascoltata una fiaba musicata con lontani incantesimi da Jorge Bosso, ben cantata dal sensibilissimo controtenore Roberto Balconi e dalle voci bianche di Lugano, e affidata alla nitida poesia della direttrice Denise Fedeli. Il testo, di Roberto Piumini, bellissimo, si conclude con una frase che può fare da simbolico motto per tutto il Progetto Martha Argerich: «Chi ama non ha tempo di morire».La Argerich, piano da favola in un Vivaldi tutto da godere
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