Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di dare unultima carezza daddio alla carta e di prendere confidenza con gli e-reader, ed eccoci qua: da ieri mattina è un fatto che lItalia abbia la sua prima casa editrice totalmente digitale. Si chiama 40k e nasce da unidea di Marco Ferrario (tra i fondatori di Bookrepublic, il primo store on line di libri digitali ricavati dal catalogo di piccoli e medi editori, da Voland a Iperborea), di Giuseppe Granieri, tra i più «antichi» esperti di web della Penisola, e di Marco Ghezzi, ex-amministratore delegato di Apogeo.
«È vero - ci racconta Ferrario - 40k salta completamente il passaggio sulla carta e pubblica in formato e-pub e prossimamente anche in quello per il lettore Kindle di Amazon. Ieri mattina abbiamo messo on line i primi tre titoli, su www.40kbooks.com, e cinque minuti dopo avevamo già venduto il primo. I prezzi sono tra i 2,99 e i 3,99 euro e la lunghezza dei libri tiene come riferimento, lo si capisce dal nome della casa editrice, le quarantamila battute. Lidea, per adesso, è di muoversi tra short stories di genere e saggi sulla cultura digitale o sullimpatto sociale di Internet».
I primi tre titoli «pubblicati», infatti, sono quanto di più «digit» si possa trovare sul mercato: Fallout di Jacob Appel, Tranne la musica di Kristine Kathryn Rusch e La strategia del cyborg di Thierry Crouzet. Da dopo Ferragosto verranno proposti altri titoli come Il bisturi partenopeo e Il cigno nero di Bruce Sterling, Wiki World di Paul Di Filippo, Il nostro futuro nei mondi virtuali, saggio molto atteso di Peter Ludlow, Cardanica di Dario Tonani e Codice Arrowhead di Giovanni de Matteo. Sono tutti titoli inediti, al contrario, per esempio, delloperazione «Juke books» di Quinta di copertina, sito dove alcuni ragazzi di Genova hanno avuto lidea di offrire ai lettori un proprio e-pub da confezionarsi su misura con racconti brevi pescati da riviste letterarie cartacee. Su 40k è web-oriented pure il modo di presentare i libri: non più la biografia tradizionale di un autore, ma collegamenti alla voce a lui dedicata su Wikipedia, nonché alle sue pagine personali su Facebook e Twitter.
Uno degli aspetti più interessanti di 40k, però - che poi è anche uno dei cuori pulsanti del suo business in Rete - è che si tratta di una casa editrice italiana e allo stesso tempo mondiale. «Per i nostri titoli - ci spiega Ferrario - sottoscriviamo con gli autori contratti triennali in cui acquistiamo i diritti di pubblicazione digitale per tutto il mondo. Li pubblichiamo sul sito di 40k, of course, ma li collochiamo anche, una volta tradotti, per adesso in altre cinque lingue, su siti esteri, senza per questo rivendere i diritti a un editore locale, chessò, il corrispettivo francese o brasiliano di 40k.
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