Arriva in Italia Islam Samhan, il poeta condannato a morte dagli estremisti islamici

L'editore Interlinea pubblica per la prima volta in Occidente la raccolta di versi del poeta giordano considerata dai fondamentalisti religiosi «blasfema». Solo per aver scritto rime d'amore che ricordano sure del Corano

Islam Samhan, poeta ventinovenne, giordano, una delle voci più «disturbanti» della poesia del mondo arabo contemporaneo, lo scorso anno era stato accusato dalle autorità islamiche di essere «un apostata e un nemico della religione» per aver scritto rime d'amore che in alcuni casi ricordano o ricalcano sure del Corano, mentre in altri si rivolgono a Dio stesso. Dopo che il muftì di Giordania lo aveva dichiarato "infedele" denunciandolo alle autorità civili, arrivarono immediatamente le minacce di morte da parte degli estremisti islamici. E la sua raccolta di versi, intitolata «A chi porti la rosa?», messa al bando. Il giugno scorso un tribunale della Giordania, con grande esultanza degli integralisti islamici, lo ha condannato a un anno di reclusione e a un'ammenda di 10.000 dinari, circa 10.000 euro. La sentenza del processo, però, è ben più grave di quanto appaia, perché per i fondamentalisti l'accusa di «apostasia» equivale di fatto a una condanna a morte.
Oggi però il libro sotto «fatwa» viene tradotto per la prima volta in Occidente da una casa editrice italiana, Interlinea di Novara. La casa editrice ha infatti pubblicato in questi giorni la raccolta «A chi porti la rosa?» che lo stesso Islam Samhan presenterà lunedì 15 marzo a Novara. All'incontro interverranno anche la traduttrice Valentina Colombo e l'editore Roberto Cicala.
Islam Samhan, nato nel novembre del 1981 ad Amman e attualmente giornalista al quotidiano indipendente giordano «Arab al Yawm», paga la «colpa» di aver usato - nel pieno rispetto della propria religione, come ha più volte detto - un versetto coranico per esprimere il proprio amore. «Solo una volta ho viaggiato nelle metafore senza intenzione e sono finito in prigione».
«Il poeta purtroppo non è stato né la prima né sarà l'ultima vittima della censura islamica, ma grazie alla scelta coraggiosa di Interlinea, il lettore italiano potrà leggere i suoi versi nella versione originale potendone ammirare l'intensità e la bellezza», scrive nella prefazione al libro la traduttrice Valentina Colombo cui si deve il merito di aver scoperto questo caso letterario internazionale.


«A chi porti la rosa?/ la tua innamorata verrà portata via dal bombardamento di qui a poco/ diventerà una manciata di polvere/ non rischiare la vita in nome dell'amore» scrive nel libro "maledetto" Islam Samhan. Che, per quanto appaia un paradosso, porta nel suo nome quello della stessa religione che lo ha condannato a tacere.

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