"Prima di venire in Italia ero felice", il documentario su Amanda Knox

Sarà presentato domani al Toronto Film Festival un documentario su Amanda Knox, la ragazza americana protagonista del delitto di Perugia

"Prima di venire in Italia ero felice", il documentario su Amanda Knox

"O sono una psicopatica travestita da persona normale, o sono come voi". Si è divisa così l'opinione pubblica nei confronti di Amanda Knox, la ragazza americana protagonista del processo per il delitto di Meredith Kercher, uccisa il primo novembre nella sua abitazione a Perugia.

A distanza di anni da quella tragica notte, la sua storia è diventata un documentario che sarà presentato domani al Toronto Film Festival. Sotto la direzione di Rod Blackhurst e Brian McGinn, nei novanta minuti verra ripercorsa la storia del processo e dell’omicidio di Meredith Kercher ma anche la vita delle persone che ne hanno fatto parte: da Amanda a Raffaele Sollecito, dall’accusa alla difesa, fino al giornalista Nick Pisa. Un’ora e mezza di interviste, immagini di repertorio, ricostruzioni, ricordi e confessioni.

"Con questo documentario - spiega Brian McGinn – abbiamo cercato di arrivare alla sostanza. Non di risolvere un crimine. Volevamo capire perché una tragedia come questa, dove una giovane donna è stata uccisa, è diventata un caso internazionale". L'omicidio di Perugia è finito infatti sulle pagine di tutti i giornali del mondo proprio per la provenienza delle due donne protagoniste del caso. La vittima, Meredith Kercher, era un ragazza inglese di 22 anni arrivata in Italia per studiare. Lo stesso ha fatto Amanda Knox, statunitense. Le due studentesse abitavano insieme fino al primo novembre 2007, giorno in cui Meredith è stata trovata morta nella sua camera da letto. I sospetti sono caduti sulla coinquilina americana e il suo fidanzato Raffaele Sollecito. I due, prima condannati, sono stati poi assolti in Cassazione.

Le riprese sono iniziate nel 2011 a Perugia dove i registi hanno iniziato a fare ricerche e incontrare persone.L'incontro con Amanda è avvenuto a Seattle, a casa di sua madre. "Quello che abbiamo capito - racconta Rod Blackhurst- è che ogni persona reagisce a modo suo e molto spesso non c’è nessun significato dietro una reazione".

Ad aver diviso l'opinione pubblica fu infatti il comportamento della Knox, che a pochi giorni dal delitto non sembrava essere particolarmente colpita dall'accaduto.

Il documentario sarà disponibile su Netflix dal 30 settembre. (Guarda il trailer)

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