Lorenzo Amuso
da Londra
La fede e con essa lesperienza mistica, non hanno origine nel cervello. Né è possibile rintracciare unarea allinterno del sistema cerebrale dove collocare la propensione al divino. La mente umano, insomma, non è stata geneticamente configurata per incoraggiare la fede religiosa. Lo afferma uno studio scientifico che si avvale della speciale collaborazione di un gruppo di monache carmelitane di clausura. Secondo alcune teorie, tra le quali quella della cosiddetta «neuro-teologia», esisterebbe negli uomini una predisposizione genetica alla fede. Il culto religioso sarebbe dunque una conseguenza di reazioni biochimiche neuro-sinaptiche. Una tesi del tutto simile a quella presentata nel 2001 da un ricercatore americano, Andrew Newberg, che aveva condotto alcuni esperimenti scientifici su monaci tibetani e suore di clausura, osservando il comportamento dei loro cervelli al culmine della meditazione.
Anche il professor Mario Beauregard, del dipartimento di Psicologia dellUniversité de Montreal, si è rivolto a devoti religiosi, ottenendo però risultati opposti. «Lobiettivo principale era individuare le correlazioni neurologiche dellesperienza mistica - ha spiegato Beauregard -. Le nostre conclusioni non diminuiscono affatto né il valore né il significato di tali esperienze, neppure confermano o smentiscono lesistenza di Dio».
Per la sua ricerca, ha chiesto alle 15 carmelitane di «rivivere» con la memoria la dimensione trascendentale (senza produrne una nuova), monitorandone le reazioni cerebrali attraverso la risonanza magnetica.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.