
Persino la guerra in Medio Oriente diventa il pretesto della sinistra per gettare fango sul governo italiano. Il vero specialista in questa campagna di veleno è Giuseppe Conte che, dopo essere finito nella bufera per aver rilanciato la foto di un bimbo scheletrico malato di fibrosi cistica pur di attaccare Israele e l'esecutivo, sui social si è scatenato contro Giorgia Meloni. La colpa del presidente del Consiglio? Aver frenato sull'ipotesi di riconoscere lo Stato di Palestina. Puntuale è arrivato il post del leader del Movimento 5 Stelle, e sotto i commenti si è scatenata una pioggia di odio contro Meloni.
Conte ha ripetuto il suo solito schema di arringa: accusare lo Stato ebraico di genocidio, puntare il dito contro il governo per essere complice dei criminali e di compiere l'ennesimo "atto di sudditanza" a favore di Benjamin Netanyahu. Come emerso dalle ultime trattative, Hamas ha calato la maschera e ha fatto saltare l'intesa con Israele per una tregua a Gaza. Ogni volta che c'è ottimismo per far cessare le armi, i terroristi puntualmente alzano l'asticella, propongono nuove condizioni e fanno saltare l'accordo. Eppure, secondo il presidente del M5S il governo italiano ha una grande responsabilità perché rema contro la pace in Medio Oriente e contro i diritti del popolo palestinese.
Si sa, il tema del conflitto in Medio Oriente catalizza l'attenzione degli utenti: diventa facilmente virale sulla Rete e i post ottengono molte reazioni e interazioni. E così è stato per il post di Conte, nei cui commenti sono arrivati messaggi di odio con tanto di insulti e minacce ai danni di Meloni. Basta scorrere rapidamente la sezione e sotto gli occhi si presentano uscite choc che vanno ben oltre la legittima critica politica: "Ma nessuno le spara?"; "Sto mostro non merita di stare al mondo"; "All'inferno c'è posto per Giorgia"; "Invece è ora il tuo tempo di andartene all'inferno"; "Assassina"; "Questa è il male, schiava vattene".
La colata di intolleranza è stata denunciata da Fratelli d'Italia, che ha postato uno screen dei beceri commenti (ovviamente oscurando il nome e il cognome degli utenti). Il caso è soprattutto politico: il partito di maggioranza ha fatto notare di essere finito nel mirino di una vera e propria campagna di odio orchestrata dai grillini, "con l’unico scopo di gettare fango sul presidente Meloni e racimolare qualche voto in più".
E per raggiungere questo obiettivo, si spingono addirittura a cavalcare la guerra e a strumentalizzare il dolore dei civili, "perché la loro sete di consenso e la loro spregiudicatezza non conoscono limiti".