Atmosfera rinascimentale a Palazzo Marino

La sede del Comune apre le porte agli 850 ospiti del sindaco Letizia Moratti. Così, nel cortile della "casa dei milanesi" fra damaschi, tappeti e candele, si festeggerà la prima della Scala, una prima internazionale nel segno dell'Expo 2015. Con un menù che inizia con il risotto alla milanese

Atmosfera rinascimentale a Palazzo Marino

Damaschi, tappeti e candele nel cortile chiuso a Palazzo Marino, che rivive i fasti rinascimentali per la prima della Scala. Con l'accensione l’accensione delle candele dei cinque lampadari sospesi sul cortile la sede del Comune di Milano, la "casa dei milanesi" apre le sue porte agli 850 ospiti che al termine della prima della Scala ceneranno con il sindaco Letizia Moratti. Al tavolo centrale, con 28 posti, siederà la "padrona di casa", insieme ai 19 ministri di diversi Paesi e quattro capi di Stato. Non ci sarà il presidente della Repubblica, Giorgio Napotitano, reduce da tre giorni di intense visite nel milanese. Filo conduttore dell’allestimento, curato dallo studio di architettura milanese Peregalli e Rimini, è l’atmosfera rinascimentale in omaggio all’opera wagneriana Tristano e Isotta. Sulle balaustre del loggiato sono esposti tappeti del XVI e XVII secolo come si usava all’epoca e come è testimoniato dai quadri del Carpaccio esposti a Brera. Le colonne sono ricoperte di damasco verde, le tovaglie bordeaux e i centri tavola floreali sono arricchiti con melograni del vivaio piemontese di Anna Peyron.

Una precisazione è doverosa: ogni costo del galà di Palazzo Marino, in pratica la cena del dopoteatro, è coperto da sponsor. Nulla «grava sui contribuenti». Rolex, American Express, Bmw, Eni, Dies Group, Autogrill hanno così permesso che la festa si sposti dal Piermarini al palazzo del Comune. Il menu della cena porta i nomi di tre grandi aziende: Bellavista, Ferrarelle e Da Vittorio. Si comincia con «un'entrée royal di lenticchie, raccontando sapientemente la tradizione del risotto alla milanese e proponendo un'aletta di vitello con polentina e cappella di fungo porcino alla genovese. Al panettone, torrone e la squisita pasticceria viene affidato il congedo dagli illustri ospiti». Non mancano le bollicine di Franciacorta con il Bellavista Gran Cuvée, raro millesimo della vendemmia 2003. Il tutto in un'atmosfera antica, nel totale rispetto del palazzo ospitante come ha tenuto a precisare il progetto della cena firmato dagli architetti Roberto Peregalli e Laura Sartori Rimini. L'idea dell'allestimento è legata allo spirito rinascimentale del Palazzo.

Insomma Palazzo Marino si presenta per questa prima scaligera così internazionale, come la "casa più bella dei milanesi", simbolo di accoglienza, intraprendenza, volontà, guradano al passato, di cotruire un futuro sempre migliore per una città sempre più bella, una Milano "visibile", operosa, accogliente per la quale Letizia Moratti sta giocando le carte dell'Expo 2015.

 

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